Bilancio, l'assessore Petretto a Cellai: "Salti mortali da campagna elettorale. A Firenze la pressione tributaria è fra le più basse d'Italia"

“Capisco le difficoltà di chi deve fare una campagna elettorale attaccando un’amministrazione come quelle fiorentina in scadenza, i salti mortali a cui deve ricorrere per cercare di convincere una cittadinanza che la pensa in ben altro modo. Ma in questa ansia iconoclasta bisognerebbe cercare di non commettere troppi errori tecnici. Ciò vale anche per il comunicato dell’ottimo consigliere Cellai”. Sono parole dell’assessore al bilancio Alessandro Petretto che replica alle affermazioni del consigliere Jacopo Cellai. “Cominciamo con ricordare a Cellai che il Comune di Firenze – dice ancora l’assessore Petretto – non applica l’Irpef, notoriamente un tributo erariale, ma un’addizionale, che si aggiunge a quella regionale, con dei limiti di aliquota fissati dalla legge nazionale. Un punto di addizionale a Firenze vale circa 6 milioni, ovvero poco più di 17 euro pro-capite, quindi è su questi termini assoluti che si può valutare l’effetto del contenimento dell’addizionale dallo 0.3 allo 0.2 attuato dalla giunta Renzi. Ad ogni modo quel che conta di più per le famiglie e le imprese è l’effetto marginale prodotto dall’aliquota chi si aggiunge a quella erariale e regionale e in tal senso ha prodotto il suo effetto positivo la detassazione fiorentina. Si ricorda che città come Roma, Napoli, Bologna, Genova, Milano applicano aliquote di addizionale Irpef dallo 0.5 allo 0.8”.
Capitolo Imu. “L’aliquota sulle prime case – aggiunge l’assessore al bilancio – è al minimo stabilito dalla legge, cioè 0.4%, e ciò ha consentito a Firenze, unico capoluogo di Regione e una delle pochissimi città sopra i 200 mila abitanti, di non dover ricorre alla mini-Imu pagata dagli altri nel gennaio 2014. Per capire il significato di questa particolarità fiorentina basta chiedere a qualche amico residente in comuni vicini dove la mini-Imu è stata applicata che fastidio e che reazione negativa abbia creato questo supplemento di tassazione. Questo per quanto riguarda la pressione tributaria, che si conferma tra le più basse d’Italia”.
“Quanto ai proventi sui servizi pubblici e a domanda individuale che Cellai sostiene siano cresciuti in modo abnorme – prosegue l’assessore Petretto – oltre ad invitarlo a fare più correttamente i conti e non sommare le loro entrate al gettito dei tributi comunali (sono come pere e asparagi), gli ricordo che il livello dei proventi e delle tariffe va valutato in relazione al livello quali-quantitativo dei servizi forniti. Al riguardo, asili, mense, assistenza agli anziani e ai minori collocano Firenze nella fascia più alta nell’intero panorama nazionale. I relativi proventi sono stati comunque tenuti su valori percentuali dei costi di produzione ancora contenuti. Quanto ai parcheggi, ai ticket di ingresso per i bus turistici e alle sanzioni per violazione della Ztl, esiste un’ampia letteratura specializzata di economia urbana che induce a tener elevate in una città con le caratteristiche come Firenze questi proventi. Per cui forse si potrebbe paradossalmente fare la critica opposta”.
“Non aggiungo nulla, per non tediare oltre i lettori di questi stucchevoli comunicati – conclude l’assessore Petretto – sulla riduzione del debito a Firenze, sulla soluzione dell’annoso problema degli swaps, sulla drammatica riduzione dei trasferimenti erariali e degli altri enti pubblici subiti negli anni dell’amministrazione Renzi e così via”.(fd)