Treno della memoria, la commemorazione a Birkenau

«Il nostro Mediterraneo è ormai una grande fossa comune. Non possiamo continuare a vivere sicuri nelle nostre tiepide case facendo finta di nulla. Il Giorno della Memoria deve accompagnare le nostre riflessioni e i nostri comportamenti ogni momento della nostra vita. Se, come diceva Primo Levi "comprendere è impossibile, conoscere è necessario", per questo organizziamo il Treno della Memoria ormai da 15 anni». Lo ha sottolineato di Ugo Caffaz, animatore da sempre del viaggio toscano ad Auschwitz, intervenendo, questo pomeriggio, al piazzale antistante il Monumento internazionale di Birkenau, vero e proprio simbolo per il più grande cimitero senza corpi esistente al mondo. Con lui, tra gli altri, la vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi, ilvicepresidente della Regione, con delega alla cultura Monica Barni e l'assessore toscano all'istruzione Cristina Grieco
Pochi istanti prima i ragazzi e le ragazze del Treno avevano letto, uno per uno, oltre 560 nomi dei nomi dei deportati nel campo, molti dei quali vittime dello sterminio nazista. A Birkenau gli studenti sono arrivati nella prima mattinata, direttamente dalla stazione ferroviaria di Oswiecim, tappa di arrivo del convoglio partito ieri da Firenze.
Ad accompagnare la delegazione toscana le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute di Auschwitz, e Gilberto Salmoni, scampato alla morte nel campo di Buchenwald.
La visita al campo di Birkenau è stata, come detto, la prima tappa del viaggio Treno. Nel pomeriggio al teatro Kijow di Cracovia è organizzato infatti il confronto diretto tra studenti, insegnanti e testimoni della deportazione. Domani la visita ad Auschwitz, quando tutta la delegazione toscana varchera' il cancello con la nota scritta "Arbeit macht frei". (fn)