Disabili, entra in vigore domani il nuovo regolamento per l'erogazione dei contributi
Un progetto di sostegno personalizzato e flessibile nel rispetto dei bisogni della persona con disabilità gravi e della sua famiglia, realizzato direttamente dal disabile in collaborazione con l’assistente sociale che lo segue, garantendo continuità nei processi assistenziali e di presa in carico sociale e sanitaria e con particolare attenzione alle fasi di passaggio alla maggiore età e dall’età adulta a quella anziana: è una delle novità del nuovo Regolamento per l’erogazione delle prestazioni economiche per l’aiuto personale alle persone disabili che entrerà in vigore domani, 1° giugno.
Approvato dall’assemblea della Società della salute di Firenze presieduta dall’assessore al Welfare Sara Funaro, l’atto nei primi 10 mesi avrà carattere sperimentale e sarà sottoposto a una valutazione complessiva di efficacia e adeguatezza e se necessario sarà anche modificato per andare incontro ai disabili più bisognosi.
I contributi economici, annuali e destinati alle persone con disabilità residenti nel Comune di Firenze, sono finalizzati alla loro piena integrazione sociale attraverso un intervento di sostegno e un aiuto personale volto a coprire le spese sostenute per le attività previste nel progetto individualizzato, integrando e armonizzando il sistema di interventi e servizi forniti da soggetti pubblici e privati che, a vario titolo, supportano le persone con disabilità e le loro famiglie.
“Il nuovo regolamento, frutto della concertazione con le associazioni che si occupano di disabili in città - spiega l’assessore Funaro -, va incontro alle persone più in difficoltà e punta a creare un principio di equità nell’erogazione dei contributi senza escludere nessuno, ma agevolando le situazioni più complicate che hanno maggiore bisogno. Siamo fortemente convinti che gli aiuti economici siano fondamentali per consentire alle persone disabili di condurre una vita dignitosa”.
“Condividiamo il nuovo regolamento - sottolineano i presidenti dei quartieri: Maurizio Sguanci (Q1), Michele Pierguidi (Q2), Alfredo Esposito (Q3), Mirko Dormentoni (Q4) e Cristiano Balli (Q5) - che mira ad una sempre maggiore attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Un regolamento equo che andrà ad incidere positivamente sulla vita dei disabili. Abbiamo condiviso questa scelta in maniera importante. Occorre sostenere in maniera attenta la condizione dei disabili e questo nuovo regolamento - concludono - aiuta con risorse consistenti a sostenere una vita migliore”.
Nella valutazione del progetto personalizzato di intervento, il regolamento introduce quattro fattori di valutazione che contribuiscono alla formazione del punteggio in base al quale vengono stanziati i contributi: la situazione familiare (come ad esempio la composizione del nucleo familiare e la presenza di familiari che abitano insieme al disabile in grado di contribuire alla presa in carico); la condizione abitativa (ad esempio la particolare precarietà abitativa, la localizzazione e le caratteristiche specifiche dell’abitazione, ma anche la presenza di barriere architettoniche e la facilità e la vicinanza ai mezzi di trasporto pubblici); il supporto della rete sociale formale e informale (come ad esempio il volontariato, il vicinato e l’associazionismo) e la situazione economica valutata attraverso l’attestazione Isee.
Il calcolo per determinare le fasce di punteggio per l’erogazione dei contributi deriva dalla combinazione dei quattro fattori di valutazione, i quali possono portare in totale a un massimo di 1000 punti e a contributi vari che possono arrivare all’importo massimo di 25 mila euro annui.
Vengono esclusi dall’erogazione dei contributi solo coloro che non risiedono a Firenze e che non presentano le certificazioni e le rendicontazioni necessarie. Queste ultime devono essere presentate con cadenza semestrale entro il 20 del mese successivo al semestre di riferimento.
I destinatari del progetto individualizzato di intervento sono tenuti alla rendicontazione delle spese sostenute per le attività in esso contenute: per spese fino a 2.400 euro l’anno non è prevista nessuna spesa da rendicontare; oltre 2.401 euro e fino 12mila euro l’anno è necessario rendicontare la spesa sostenuta (per la quota eccedente l’importo annuo di 2.400 euro) tramite presentazione di apposito modello di autodichiarazione che si configura come dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà; oltre 12mila euro l’anno serve rendicontare la spesa sostenuta (per la quota eccedente l’importo di 12mila euro) tramite presentazione della relativa documentazione probatoria.
Non sono ammissibili spese per utenze generali e altre spese non strettamente riconducibili all’utilizzo diretto ed esclusivo da parte del soggetto beneficiario previste nel progetto individualizzato di intervento. Non sono ammissibili neanche le spese per le prestazioni garantite dal sistema sanitario nazionale. (fp - s.spa)