Il sogno della musica riprodotta, in mostra al Lyceum di Firenze la collezione Buonincontro
Grammofoni, fonografi, carillon e strumenti musicali meccanici per entrare nel sogno della musica riprodotta. È la mostra della collezione Buonincontro, curata da Klaus Froboese, che giovedì 9 marzo animerà le sale di Palazzo Giugni-Fraschetti, sede del Lyceum Club Internazionale di Firenze. Presente l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. Giuseppe Buonincontro, magistrato di cassazione recentemente scomparso, ha coltivato per oltre quarant’anni il sogno di collezionare e ridare vita ai primi strumenti di riproduzione sonora e musicale. Oggi la sua collezione è messa a disposizione della città per un’esposizione a ingresso gratuito, su prenotazione.
“Una collezione unica che potrà essere conosciuta dalla città grazie all’ospitalità del Lyceum – ha detto l’assessore Del Re – Un’occasione per aprire le porte della storia della musica ai tanti appassionati fiorentini e dare risalto a un progetto e a una collezione di rilievo internazionale”.
“La collezione di Giuseppe Buonincontro presenta le caratteristiche dell’eccezionalità a livello europeo e internazionale – ha detto Froboese - non solo per qualità e quantità degli oggetti raccolti, ma soprattutto per la varietà di tipologie in essa rappresentate. Chi volesse avere un’idea del mondo della musica e della sua riproducibilità tecnica dalla fine dell’Ottocento fino a tutto il primo cinquantennio del secolo scorso troverebbe qui una piena rappresentazione”.
La collezione di fonografi e grammofoni comprende oggetti storici unici e di vario tipo: da quelli più elaborati, innovativi e di lusso, ai più semplici ed economici. In mostra anche strumenti per ufficio (i primi fonografi Edison), la famiglia e l’audizione pubblica. La collezione Buonincontro riveste un alto valore storico e scientifico, perché descrive l’evoluzione tecnologica della riproduzione del suono: dalla nascita del fonografo, fino ai grammofoni che hanno preceduto i primi giradischi elettrici. Gli oggetti rivestono anche un notevole valore estetico, che testimonia l’evoluzione del gusto e dell’arte dalla fine dell’Ottocento (Liberty) agli anni Trenta del Novecento (Decò).
Tra gli oggetti più significativi, uno dei primi grammofoni Columbia al grandioso grammofono da sala Mammut Parlophon; dal curioso grammofono Pathé N° 1 La Jeunesse al tedesco Klingsor, caratterizzato dalla presenza, davanti alla tromba, di una serie di corde metalliche accordabili che vibrano al passaggio del suono. Molti oggetti esposti alla mostra saranno messi in funzione e i visitatori potranno ascoltare alcune rare e preziose incisioni su cilindro e disco a 78 giri. Non mancherà un omaggio alla città di Firenze. La mostra è curata da Klaus Froboese, regista d’opera lirica, ex direttore generale e direttore artistico dell’Opera di Halle (Germania), membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Händel-Haus di Halle.
Per visitare la mostra, giovedì 9 marzo dalle 18 alle 20 a Palazzo Giugni-Fraschetti (via degli Alfani 48),è necessaria la prenotazione entro lunedì 6 marzo al numero 333.9862373. (sc)