Fiorino d'oro della città di Firenze all'artista Silvio Loffredo
Il pittore Silvio Loffredo, nato a Parigi ma che da anni è residente e lavora a Firenze, ha ricevuto oggi dal sindaco Matteo Renzi il Fiorino d’oro della città. La cerimonia si è svolta questo pomeriggio nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio e ha coinciso con il novantesimo compleanno dell’artista.
“Con il Fiorino - ha affermato Renzi - vogliamo riconoscere la qualità del lavoro di Loffredo, che con le sue opere ha portato e porta la bellezza e il nome di Firenze in tutto il mondo. E quale migliore occasione per la consegna del Fiorino che non oggi , così da collegarlo alla festa del suo compleanno”.
Silvio Loffredo è nato a Parigi, a Montparnasse, nel 1920. da genitori italiani, ma è Firenze che è al centro della sua maturità artistica. La sua pittura, di impostazione figurativa, si caratterizza per uno stile di chiara matrice post espressionista. È il padre Michele, pittore di vena naturalista, a educarlo all’arte, indicandogli “il senso della misura e l’arte di dosare i colori”. Loffredo frequenta, successivamente, la scuola di nudo alla Grand Chaumière. Al termine della guerra si diploma all’istituto d’arte di Siena. Amerigo Bartoli è il maestro che frequenta all’Accademia di Belle Arti a Roma, città che abbandona per Firenze dove incontra Ottone Rosai e studia con Primo Conti, Ugo Capocchini e, soprattutto, Celestino Celestini.
Negli anni Sessanta segue, a Salisburgo, le lezioni di Oskar Kokoschka, da cui deriva la forte tensione cromatica di ascendenza espressionistica e, di pari passo, procede nella realizzazione, già intrapresa a partire dai primi anni Cinquanta, insieme al fratello Victor, di film sperimentali, un interesse questo che l’artista ha continuato a coltivare fino a oggi e che ha trovato numerosi riconoscimenti, in occasione di rassegne internazionali di film d’autore, in Europa e in America. Fa parte anche, come regista, della Cooperativa del Nuovo Cinema Indipendente di Roma.
Nel 1962 è invitato con un gruppo di opere alla XXXI Biennale di Venezia e cominciano a giungere i primi riconoscimenti internazionali. Firenze, tuttavia, rimane il centro della sua attività ed è qui che svolge anche il suo lavoro didattico che, dal 1973, si esplica presso l’Accademia di Belle Arti dove è titolare della classe di pittura fino al 1990.
Temi ricorrenti della sua famosa produzione artistica sono i battisteri, i gatti, scene di vita in città, i bestiari, con cui partecipa a numerosissime mostre sia in Italia che all’estero. (edl)