68° anniversario della Liberazione di Firenze, il sindaco Renzi: "Dedichiamo questo 11 agosto a chi, in Italia e nel mondo, lotta per la libertà"

Cerimonie in piazza dell'Unità d'Italia e in Palazzo Vecchio con l'orazione ufficiale di Lidia Menapace

“Voglio dedicare questo 11 agosto a tutti quelli che ancora oggi, in Italia e nel mondo, lottano per la libertà”. Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio nel suo intervento di saluto per le celebrazioni per il 68° anniversario della Liberazione di Firenze, avvenuta l’11 agosto 1944.
“Sessantotto anni fa – ha proseguito il sindaco Renzi – Firenze ha dimostrato di non essere fascista ma che voleva tornare a fare il suo lavoro nel mondo, voleva tornare libera e democratica. Quel giorno deve essere ricordato come la festa di tutti, non come la festa di uno contro un altro. Diciamo oggi un grazie commosso a chi quel giorno c’era e ha combattuto per la libertà, così come ci impegnano a non dimenticare il rispetto e la pietà per tutti i morti ma non utilizziamo questa data per dare messaggi inaccettabili, per non accomunare chi sparava dai tetti e chi liberava Firenze”.
“Oggi - ha continuato Renzi - viviamo in un mondo senza guerre, ma vediamo che da un lato si diffondono sentimenti di xenofobia, dall’altro troppo spesso chiudiamo gli occhi di fronte a drammi come quelli della Siria, della Nigeria, e proprio in questi giorni di Brescello, dove una ragazza è stata picchiata dal padre perché non voleva portare il velo. Non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte a tutto questo: c’è tanta schiavitù da combattere e tanta libertà da inseguire. Questo è il modo per ricordare oggi quell’11 agosto del 1944”.
Le celebrazioni sono iniziate coi rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo, che quell’11 agosto 1944 suonò a festa per annunciare alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia. In piazza dell’Unità Italiana il sindaco Matteo Renzi e i rappresentanti delle organizzazioni partigiane e autorità civili e militari hanno deposto corone di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre. Monsignor Alberto Alberti per la chiesa cattolica ha portato il suo saluto ed è stata letta una lettera del rabbino capo della comunità ebraica di Firenze Josef Levi. Poi la banda della Filarmonica Rossini ha preceduto il corteo (fino a Palazzo Vecchio) aperto dal Tricolore, dalla bandiera del Comitato toscano di Liberazione Nazionale, da quella del Corpo volontari della Libertà, dal gonfalone di Firenze col sindaco Renzi, assessori e consiglieri comunali, assieme a quelli della Regione Toscana con la consigliera Daniela Lastri, della Provincia di Firenze con l’assessore Giovanni Di Fede e quelli dei Comuni di Prato, Scandicci, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Figline, Signa, Calenzano, Fiesole, Campi Bisenzio, Montelupo, Rignano, San Casciano e i labari delle associazioni partigiane.
Dopo i saluti del sindaco, l’orazione ufficiale è stata tenuta da Lidia Menapace, ex staffetta partigiana e ex senatrice. presente, tra gli altri, anche il presidente provinciale dell'Anpi Silvano Sarti.
Le celebrazioni per l’11 agosto si concludono alle 21 col concerto della Filarmonica Rossini sull’arengario di Palazzo Vecchio.

(fd-edl)