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«Sono assolutamente d'accordo con le considerazioni del professor Paolucci. Con tutto rispetto per la professoressa Mina Gregori Gregori, considero questa proposta sbagliata e persino pericolosa per il futuro di Firenze». E' quanto ha dichiarato il presidente della commissione cultura Dario Nardella commentando l'appello della studiosa fiorentina perché l'originale del Persoe sia al più pesto rimossa dalla Loggia dei lanzi e sostituto con una copia.«Non dobbiamo dimenticare ha aggiunto Nardella che uno dei capisaldi della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale consiste nel principio che il bene artistico sia mantenuto nel luogo per il quale è stato concepito o comunque, nel quale è stato collocato per un lungo periodo fino ad integrarsi ad esso. La sostituzione delle opere d'arte con delle copie è giustificata solo in casi di estrema emergenza e una volta verificata l'impraticabilità di altre modalità di salvaguardia. Per questo la sostituzione del Perseo, tra l'altro restaurato di recente, sarebbe una soluzione scorretta rispetto alle esigenze di manutenzione e protezione dell'opera».«Inoltre ha sottolineato il presidente della commissione cultura il fatto più preoccupante è che il ricorso generalizzato alla sostituzione dei beni culturali esposti in luoghi pubblici porterebbe la nostra città a trasformarsi in pochi anni in una specie di "outlet del patrimonio storico-artistico". I cittadini e i turisti in visita a Firenzehanno bisogno di vedere e godere di una città vera nella quale l'autenticità e la materialità dei suoi monumenti e opere d'arte siano una componente insostituibile. L'obiettivo politico della tutela del patrimonio a Firenze, anche alla luce del dibattito successivo al danneggiamento del Biancone, è semmai quello di aumentare gli impegni e gli investimenti sia pubblici che privati sugli interventi di manutenzione e gestione complessiva delle bellezze artistiche».«Mi auguro che la Mina Gregori, di cui stimo l'impegno scientifico nel campo della storia dell'arte, riconsideri la sua proposta ha concluso Nardella e valuti, soprattutto, il conseguente gravissimo rischio di trasformare la nostra città in un museo di plastica a cielo aperto». (fn)