Sciopero degli addetti agli impianti di riciclaggio inerti, Pieri (FI): La situazione richiede misure immediate

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Il consigliere comunale di Forza Italia Massimo Pieri, assieme al consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Marcheschi, sollecitati dagli operatori del settore, hanno presentato due interrogazioni, rispettivamente all'amministrazione comunale fiorentina e alla Regione Toscana, in merito allo sciopero degli addetti agli impianti di riciclaggio inerti."E' paradossale che i gestori degli impianti adibiti al conferimento e al trattamento degli inerti abbiano previsto addirittura uno sciopero per far presente l'urgenza della situazione" - dichiarano i due esponenti di Forza Italia."Solo scuse di circostanza le dichiarazioni dell'assessore Provinciale all'ambiente che parla di ‘squilibri tra conferimenti e prelevamenti – affermano Pieri e Marcheschi –. La verità è che gli amministratori della Regione e degli enti locali sono solo ambientalisti di facciata, perché in sostanza, invece di utilizzare il materiale riciclato come previsto da normative nazionali (Decreto Ministeriale 8 maggio 2003 n.203, Circolare del Ministero dell'Ambiente n. 5205 del 15 Luglio 2005), o rispettare gli accordi firmati nel 2002, con gli addetti al settore, continuano a non impiegare nelle varie opere pubbliche tale materiale ‘certificato' ed aprire nuove cave"."Come ha sottolineato il Presidente di Legambiente – incalza Pieri - è grottesco che la nostra provincia sia un vero e proprio cantiere a cielo aperto e gli impianti di inerti debbano chiudere per mancanza di lavoro, qualcuno si decida a fare applicare queste normative. Inoltre è indicativo della gravità della situazione che in particolare faccia sciopero la "Cori" (centro ottimizzazione rifiuti inerti) una delle società più importanti del settore che è partecipata al 51% da capitale pubblico ( Quadrifoglio, Publiambiente, Safi, ARRR)".Nell'interrogazione il consigliere regionale Marcheschi, chiede a Martini e all'assessore Artusa, cosa intendano fare per applicare la normativa nazionale che prevede addirittura (Circolare Min.Amb. 5205 del 15/07/2005) un limite minimo di utilizzo del 60% di inerti nelle opere del settore edile e stradale. Inoltre con essa ricordo a Martini che sono passati ben 6 anni dall'approvazione del Piano Regionale di gestione rifiuti speciali, ma ad oggi solo 2 province su 10 in Toscana hanno approvato definitivamente il piano provinciale fondamentale e determinante per rendere completamente operativi gli i principi base su cui essa si fonda: cioè la raccolta differenziata e il riutilizzo del materiale recuperato". (pc)