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"I tempi per discutere in consiglio comunale l'attuazione del decreto Pisanu c'erano tutti, prima della pausa estiva. L'assessore Giani ha perso del tempo prezioso". Lo affermano i consiglieri di Forza Italia Enrico Bosi e Massimo Pieri in merito al dibattito aperto in questi giorni sul tema della sicurezza negli stadi. "Noi avevamo sollevato la questione in tempo utile", aggiungono Bosi e Pieri, che ricordano come il consiglio comunale di Empoli ha già dibattuto il problema e molte città italiane, fra cui la stessa Empoli, hanno già dato attuazione ai lavori di adeguamento e messa a norma. "Per questo - dicono ancora i due consiglieri di Forza Italia - è necessario affrontare la questione nel primo consiglio comunale dopo la pausa estiva. Perché il vero problema non è tanto la sicurezza all'interno dello stadio, ma la zona dove questo è ubicato"."L'entrata in vigore delle nuove disposizioni sulla sicurezza degli stadi, emanate dal Governo, d'intesa con la Federcalcio, - dicono ancora Bosi e Pieri - ha posto in primo piano, non solo l'urgenza dei lavori per l'adeguamento alla nuova normativa, ma anche tutta la complessa problematica legata alla presenza ed all'utilizzo dell'Artemio Franchi. E' pur vero che il ristretto tempo a disposizione e l'oneroso impegno finanziario per l'effettuazione dei prescritti lavori hanno messo in agitazione la Giunta e i vertici della Fiorentina, ma quale occasione migliore per affrontare in una sede più consona, tutte le questioni poste dall'attuale stadio. Non dobbiamo infatti nasconderci che la presenza di un impianto nel cuore della città che catalizza la presenza di migliaia di persone ponendo grossi problemi di viabilità, sicurezza, inquinamento atmosferico ed acustico costituisca un tema che va prima o poi affrontato, senza continuare a far finta che l'ospitare una manifestazione sportiva o un evento musicale, arrechi minimi disagi e non ponga tutto sommato grossi problemi"."L'Amministrazione comunale - concludono Bosi e Pieri - deve affrontare il problema coinvolgendo la cittadinanza e gli altri soggetti interessati anche attraverso un pubblico dibattito come si è cercato, non sempre con successo, di fare su singole operazioni urbanistiche o su atti amministrativi complessi".(pc)