Ospedali fiorentini, Massimo Pieri (FI): Per risolvere i problemi si ricorra ai medici di base e alle strutture di dis

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«E' necessario organizzare in modo efficiente le strutture di primo soccorso. I medici di base devono contribuire ad evitare l'intasamento quotidiano di questa struttura, oggi affollato per problemi che possono essere risolti dal medico di base». E' quanto ha dichiarato consigliere di Forza Italia, e componente della giunta della "società della salute" Massimo Pieri secondo il quale «è necessario creare dei filtri a monte in modo da evitare il blocco della struttura di pronto Soccorso e permettere ai cittadini di poter contare su un servizio migliore».«Ogni giorno - spiega Pieri - il numero degli accessi al pronto soccorso del "centro traumatologico toscano" è alto: 43.000 accessi all'anno la maggior parte dei quali, l'80% , sono "codici bianchi" o "azzurri" ovvero problemi non gravi e facilmente risolvibili già a livello ambulatoriale ma che impegna il personale infermieristico e i dottori con turni di 12 ore. Figuriamoci nelle altre strutture ospedaliere fiorentine. Così facendo si potrebbe sanare la carenza di personale in queste strutture».L'esponente del centrodestra ricorda che «da tempo compaiono quotidianamente sulla stampa cittadina notizie sui gravi problemi organizzativi causati dalla carenza di personale in alcuni reparti e nel pronto soccorso» e sottolinea «la gravità dei disagi che la carenza di personale arreca agli utenti ed al personale stesso chiamato a garantire il minimo di copertura dei turni lavorativi scoperti».«Nel dicembre 2004 – ha aggiunto il consigliere di Forza Italia – a seguito di rivendicazioni sindacali e di agitazioni del personale, poi revocate, l'azienda sanitaria, nell'ammettere la carenza di personale si impegnò all'assunzione di 150 nuove unità lavorative, ma la situazione critica perdura interessando più di 8 settori ospedalieri solo a Careggi».«Si può comprendere - ha rilevato Pieri - come i ritardi nelle cure, i disagi dell'attesa siano all'ordine del giorno. Anche perché il pronto soccorso ed i reparti hanno un personale medico non sufficiente per accogliere un così elevato numero di accessi. La "società della salute" può dare una grossa mano nel limitare il problema sensibilizzando la popolazione perché non utilizzi il pronto soccorso per problemi come slogature o mal di schiena e dando invece attuazione ad un primo filtro da parte dei medici di base, medici che possono e devono dare risposte a questo tipo di problemi sanitari». (fn)