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«Il sindaco Domenici non può trattare il consiglio di amministrazione del Maggio musicale come se fosse la sua Giunta» E' quanto hanno dichiarato i capogruppo della Casa delle Libertà Paolo Amato, Mario Razzanelli e Riccardo Sarra. I tre esponenti del centrodestra sono concordi nell'affermare «la necessità di definire insieme un percorso coinvolgendo tutte le forze politiche nelle decisioni che riguardano il teatro comunale».«Il centrodestra di Palazzo Vecchio ha ricordato il capogruppo di Forza Italia ha dato la sua disponibilità ad una gestione bipartisan della crisi in cui si trova questa prestigiosa istituzione culturale e si è assunto le proprie responsabilità: per questo non possiamo accettare che il sindaco, che è pure il presidente della Fondazione del Maggio musicale, prenda le decisioni autonomamente e senza consultare nessuno.«Così è successo per il nome di Giambrone ha commentato Amato - la cui candidatura a sovrintendente, proposta da Domenici con il parere contrario del centrodestra, non è stata votata dal consiglio di amministrazione perché egli stesso non l'ha messa ai voti, consapevole che sarebbe andato incontro ad una sconfitta. Oltre che per questi motivi ci siamo opposti a Giambrone anche perché come sovrintendente del teatro Massimo di Palermo ha accumulato un deficit di 13 milioni di euro. Vorremmo inoltre sapere con quale criterio viene riconfermata la direzione artistica del Maggio, che ha contribuito a creare il deficit di bilancio, prima di avere nominato un sovrintendente. E' un ulteriore prova della volontà di Domenici di esercitare da solo il potere».«Se il sindaco non ha fiducia nel consiglio di amministrazione - hanno commentato Amato, Razzanelli e Sarra - ed è favorevole al commissariamento, ben venga questa decisione, consapevoli che è una precisa ammissione di sconfitta. Questa soluzione non ci spaventa ma deve comunque arrivare dopo una serie di votazioni e consultazioni sui candidati alla carica di sovrintendente all'interno del cda".«Apprendiamo dai giornali ha affermato Amato - che gli azionisti privati del Maggio, chiaramente sospinti da Domenici, hanno scritto una lettera al Ministro Buttiglione sfiduciando il consiglio d'amministrazione. A tal proposito Vorremmo ricordare che il contributo finanziario di tutti i soci privati ammonta ad 1.770.00 euro circa il 6% del toltale dei contributi, mentre il Governo da più di 22 milioni di euro che corrispondono al 75 % del totale dei contributi. Ci pare insomma che se i cosiddetti azionisti fossero davvero interessati al teatro potrebbero frugarsi in tasca prima di emettere sentenze dettate dalla ragion politica. In ogni caso anche noi come Casa delle Libertà scriveremo oggi al Ministro, a dimostrazione che vogliamo ragionare e discutere per cercare di trovare una soluzione e non farci prendere in giro dalle manovre politiche del sindaco».Da parte sua il capogruppo dell'UDC propone «la nomina di un sovrintendente che sia libero da qualsiasi condizionamento politico e che sia capace di trovare i finanziamenti necessari alla ricostruzione di un teatro che offra un programma di qualità, all'altezza di Firenze»Amato Sarra e Razzanelli insistono comunque sul fatto che «la scelta del sovrintendente debba avvenire nell'ambito di un più generale riassetto organizzativo delle funzioni dirigenziali della Fondazione e contemporaneamente alla ridefinizione della "governance" del teatro comunale". Infine hanno ribadito «la loro totale fiducia nei confronti dei membri del cda che hanno sempre dato grande prova di senso di responsabilità soprattutto nel dover fronteggiare un terribile improvviso buco di bilancio, causato dal precedente sovrintendente Van Straten, voluto anche lui, a suo tempo, dal sindaco Leonardo Domenici». (fn)