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Una mozione che esprime «solidarietà ai lavoratori della Matec per una soluzione positiva della vertenza aziendale» è stata approvata questa mattina dal consiglio comunale. Il documento era stato presentato da DS, Margherita, Comunisti Italiani, SDI, Verdi, Rifondazione Comunista, Unaltracittà/un altromondo.La situazione di crisi delle aziende del nostro territorio è gravissima ha sottolineato la vicepresidente del consiglio e consigliera della Margherita Rosa Maria Di Giorgi è necessario un grande senso di responsabilità soprattutto da parte della proprietà che è tenuta a trovare una soluzione concordata con i lavoratori e con le istituzioni del territorio. Il consiglio comunale ha dedicato una intera seduta al tema del lavoro e già in quell'occasione ha espresso preoccupazione e l'auspicio che il Comune capoluogo e la Provincia attivino tutti gli strumenti, anche di tipo legislativo, per supportare queste aziende ed aiutarle a superare il momento di crisi».Secondo la vicepresidente del consiglio «è un preciso dovere di tutti valorizzare il nostro apparato produttivo, accompagnarlo nella sua riconversione e nel processo di innovazione ove possibile».«In questo senso ha concluso Rosa Maria Di Giorgi il nostro impegno deve essere continuativo ed efficace nel seguire le fasi della vertenza appoggiando il diritto a conservare il posto dei dipendenti della Matec». (fn)Questo il testo della mozioneFirenze, 21 luglio 2005Oggetto: mozione"Solidarietà ai lavoratori della Matec per una soluzione positiva della vertenza aziendale"Soggetti proponenti: Gruppi Consiliari: Ds, DL- La Margherita, Comunisti Italiani, SDI, Verdi, Rifondazione Comunista, Unaltracittà/un altromondoPremesso che la provincia di Firenze è interessata da un gravissimo processo di ridimensionamento e chiusura di siti produttivi di tale entità da rendere problematico il riassorbimento dei lavoratori interessati;Premesso che dopo l'annuncio del licenziamento di circa 200 lavoratori dell'Elettrolux, la famiglia Lonati, proprietaria della Matec, ha annunciato la volontà di dismettere la produzione a partire dal 2006;Preso atto che da lunedì 18 luglio è scattata la cassa integrazione per i 300 lavoratori dell'azienda Matec;Ricordato altresì- che a fine 2002- primi mesi 2003, dopo una lunga trattativa, Matec aveva già registrato un consistente riduzione dei lavoratori passando da 460 a 300 operai;- che negli ultimi mesi con l'accordo dei sindacati erano state predisposte 13 settimane di cassa integrazione;- che l'azienda dopo aver comunicato che la CIG scattava a partire dal 18 luglio annunciava comunque l'intenzione di dismettere la produzione a partire dal 2006 svelando così la mancata volontà di trovare soluzioni alternative.Rilevato- che a seguito di tale annuncio i lavoratori si sono immediatamente mobilitati uscendo dai cancelli e occupando la rotatoria che da accesso all'uscita dell'A1 Firenze Signa;- che le OO.SS: hanno chiesto di aprire una trattativa che punti sulle produzioni di eccellenza di Matec e in questa ottica presenteranno una piattaforma rivendicativa nella quale sarà sviluppata anche l'ipotesi di una riconversione per l'azienda di Scandicci;Sottolineatoche le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello affinché la politica intervenga a tutti i livelli con la proprietà perché ci troviamo di fronte all'ennesima perdita di un sito produttivo, leader storico del settore e alla perdita di 300 posti di lavoro:che lunedì 18, luglio, primo giorno della cassa integrazione presso lo stabilimento Matec è stato convocato in seduta congiunta il Consiglio Comunale di Scandicci e il Consiglio Provinciale con la presenza anche di numerosi parlamentari toscani proprio per segnalare attenzione e solidarietà a quello che si preannuncia una lunga vertenza;Ribadito il ruolo strategico del settore manifatturiero sul territorio toscano e la necessità di trovare nuove strade al fine di contrastare la chiusura e o la riduzione sistematica dei posti di lavoro contrastando fenomeni di spostamento delle risorse dalla rendita produttiva alla rendita finanziaria a partire dalla indisponibilità di negoziare i vincoli sulle destinazioni urbanisticheIl consiglio comunaleEsprime la piena solidarietà ai lavoratori della Matec e il proprio impegno affinché il marchio rimanga nel territorio e venga scongiurata la chiusura dello stabilimento;Impegna la Giunta ad attivarsi con Comune di Scandicci e Provincia di Firenze per individuare le possibili soluzioni per un rilancio dell'azienda a partire dal sostegno alla piattaforma rivendicativa delle OO.SS: individuando eventualmente misure e sostegni idonei;Impegna l'Amministrazione Comunale attraverso l'intervento dei parlamentari locali ad investire il governo nazionale affinché siano trovate soluzioni per il rilancio dell'azienda e una sua eventuale riconversione e la salvaguardia dei posti di lavoro sul territorio.