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Una risoluzione per il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq è stata presentata dai capigruppo dell'Unione. In particolare si chiede ai parlamentari del centrosinistra di votare no alla permanenza dei nostri soldati in quel paese.«La risoluzione ha spiegato il consigliere di Rifondazione Comunista Leonardo Pieri prende le mosse dalla forte condanna degli attentati di Londra, che hanno messo in evidenza ancora una volta come la spirale guerra-terrorismo sia la minaccia più grave per il mondo e l'umanità. Essi mostrano l'ennesima sconfitta della "guerra al terrorismo" che l'Occidente ha dichiarato dopo l'11 settembre attraverso la guerra preventiva e infinita e la strategia unilaterale di aggressione. Questa nuova strage alimenta il clima di tensione permanente di crescente paura, in cui le popolazioni occidentali sia quelle sotto occupazione sono costrette a vivere».La risoluzione esprime inoltre «preoccupazione per le proposte del Governo Berlusconi e le intollerabili esternazioni del Ministro Calderoni che hanno solo l'effetto di creare un clima razzista nel paese».«Il documento che abbiamo proposto hanno aggiunto Pieri e la capogruppo Anna Nocentini intende sottolineare la convergenza di tutte le forze dell'Unione intorno ai nodi cruciali, ossia il no al finanziamento della missione in Iraq e il ritiro dei soldati italiani. Entro questo quadro, il nostro partito sottolinea come la necessità di spezzare la spirale guerra-terrorismo debba essere la priorità assoluta dell'agenda politica futura e che l'Unione dovrebbe assumere il ritiro del contingente militare italiano come primo punto del programma di governo per le elezioni del 2006. Solo rinunciando all'opzione militare è possibile ritrovare la strada della pace e riavviare quei percorsi politici e diplomatici che possono mettere nell'angolo tutti i fondamentalismi che trovano nella violenza e nella guerra vitale per le proprie barbariche e distruttive attività». (fn)