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Questo il testo dell'intervento della consigliera dei DS Susanna Agostini:«Dobbiamo alzare la guardia a garanzia della sicurezza e della serenità dei cittadini, anche nella nostra città. Se Firenze oggi non è in testa alle classifiche della criminalità organizzata non è per caso. Sappiamo che il livello di sorveglianza e prevenzione è ancora alto, grazie all'interazione e al contributo di tanti soggetti istituzionali, e non solo, che collaborano e sollecitano azioni politiche innovative in merito a nuovi comportamenti di comunità e persone.Sarebbe comunque ingiustificato, oltre che irresponsabile, un 'allarmismo strumentale. Ma a Firenze il problema sicurezza c'è e a rendersene conto sono per primi i cittadini. Fra il sovraccarico di lavoro piombato sulle Questure a causa delle ricadute della pessima legge Bossi-Fini sull'immigrazione e la scomparsa degli «ausiliari», i giovani che sceglievano di fare la naja nei carabinieri o nella polizia, le forze dell'ordine adibite alla sicurezza del cittadino comune sembrano destinate a ridursi considerevolmente.Dall'11 settembre 2001, fino ai recenti attentati di Londra, nel mondo della sicurezza è cambiato molto. La lotta al terrorismo, che ha implicazioni non solo nazionali, ma internazionali con il coordinamento fra le intelligence e le forze dell'ordine dei paesi più esposti, ha finito, di fatto, col far passare in secondo piano la prevenzione e persino, entro certi limiti, l'attività di repressione della criminalità organizzata.Se, dunque, da un lato, la garanzia della sicurezza per chi potrebbe cadere vittima di attentato terroristico è una priorità inderogabile, dall'altro, la tutela della sicurezza della cittadinanza nella sua generalità diventa un problema la cui soluzione rischia di incontrare nella burocratizzazione di una parte sempre più elevata di poliziotti e carabinieri il suo ostacolo maggiore. E' innegabile che per la verifica dello status degli immigrati, per la rilevazione e la schedatura delle loro impronte, per la gestione della custodia cautelare dei clandestini, della loro eventuale espulsione e, infine, della sanatoria, molte forze dell'ordine finiscono negli uffici invece di operare alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il cittadino e il suo patrimonio».(fn)