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«Premesso che trovo inaccettabile il tentativo nemmeno velato della collega De Zordo di mettere in dubbio la mia onestà intellettuale con una polemica per me incomprensibile, tuttavia mi corre l'obbligo di chiarire che nel corso dell'assemblea pubblica del 20 giugno scorso alla scuola "Ernesto Balducci" a Peretola non mi sono permesso di "intepretare i risultati della valutazione d'impatto sanitario", documento che ho solo citato in modo del tutto marginale. Ho invece tentato di fare un ragionamento più articolato circa il problema della gestione dei rifiuti, e di quali azioni debbano essere intraprese dalle pubbliche Amministrazioni e dai cittadini per affrontarlo e risolverlo con razionalità e con il minor impatto possibile». Questo il commento di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, all'odierna presa di posizione della capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo.«Personalmente ritengo, anche per la mia formazione culturale e tecnica - ha aggiunto Barbaro - che la VIS e qualunque altro studio epidemiologico debbano essere letti, studiati e analizzati con attenzione chiedendo tutti i chiarimenti del caso direttamente agli estensori, i quali godono tutti della mia stima. Per questo ho chiesto per primo, fin dall'agosto 2004, che si facessero gli approfondimenti necessari nelle commissioni consiliari competenti, ho partecipato interamente alle due audizioni che si sono tenute nelle scorse settimane pur non essendone componente, ed ho evitato sia prima che dopo di aggiungere commenti tecnici a quanto detto dagli estensori della VIS, né come consigliere comunale né tanto meno come dipendente di una nota struttura pubblica. Infatti ritengo che informarsi con il massimo scrupolo, evitando di sposare l'una o l'altra tesi prima di aver letto tali documenti, sia il modo più corretto di interpretare il mandato dei cittadini, specie su un tema come questo».«Quanto alla mia capacità di rappresentare segmenti di opinione pubblica - ha concluso il consigliere diessino - credo sarebbe più corretto lasciarlo giudicare a chi ha avuto fiducia nel sottoscritto sia nel 1999 che nel 2004, fermo restando che ogni consigliere comunale è chiamato al duro compito di proporre azioni che siano nell'interesse generale della città, facendosi carico della complessità dei problemi nonché delle possibili soluzioni. In questo contesto, mi pare sia da respingere al mittente qualunque valutazione manichea che punti ad additare come inquinatori in mala fede coloro che ritengono necessario o quanto meno inevitabile, a certe condizioni e nel rispetto della normativa sulla gestione dei rifiuti, dotarsi di impianti di termovalorizzazione capaci di chiudere il ciclo dei rifiuti». (fn)