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«Leonardo Domenici, Matteo Renzi e i consiglieri comunali hanno letto i dati che emergono dalla ricerca di Annibale Biggeri?». E' quanto si chiede la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo.I dati sono forniti dallo studio sulla mortalità nel periodo 1981-2001 della popolazione residente nei comuni circostanti l'area dell'ex inceneritore di San Donnino (attivo dal 1973 al 1986), realizzato dall'università di Firenze nell'ambito dei finanziamenti 2002-2004 del Miur (Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca). L´indagine è stata coordinata dal professor Biggeri, docente di statistica per la ricerca sperimentale alla facoltà di medicina e direttore dell'unità operativa di biostatistica del Cspo, il "centro per lo studio e la prevenzione oncologica".«Tale ricerca ha aggiunto l'esponente dell'opposizione non fa che confermare tutti i dati allarmanti che, ad iniziare dai risultati della stessa "valutazione di impatto sanitario per il termovalorizzatore, erano già noti. Nella ricerca si afferma che nell'area dell'inceneritore di San Donnino si muore di cancro tra l'84% e il 126% in più che nelle altre zone. La cosa spaventosa è che tali risultati non instillano nessun dubbio nelle menti dei politici della maggioranza accomunati nella volontà di costruire l'inceneritore a tutti i costi, ad iniziare dal sindaco Domenici e dal presidente della provincia Renzi. Perché non riescono a comprendere quanto scritto nella prima parte della "valutazione di impatto sanitario", ovvero che "tutte le tecnologie di termodistruzione hanno il problema di produrre grandi quantità di inquinanti"? Come è possibile che il presidente Renzi, in nome di quanto richiesto dalle categorie economiche, metta a rischio la sua stessa vita, considerato che si appresta a trasferire la sede della Provincia nell'area di Castello, una zona che sarà tra le più colpite dalle diossine del nuovo inceneritore? Lascerà una sede di rappresentanza nel centro storico, magari in area pedonale?».«Come movimento nato da una richiesta di rinnovamento della politica ha concluso la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" rimaniamo esterrefatti, stiamo vivendo una stagione di pieno scollamento tra gli amministratori, sensibili più agli interessi forti che alle diossine, e i cittadini che tuttavia sono in grado di organizzarsi e di mettere insieme competenze all'altezza della situazione. E' paradigmatica l'assemblea dello scorso 20 giugno organizzata dal Quartiere 5 solo dopo una vasta raccolta di firme degli abitanti della zona. In quell'occasione, ad esempio, abbiamo assistito ad una scena in cui il consigliere diessino Barbaro, pur essendo dirigente dell'Agenzia per l'ambiente, ha dato un'interpretazione dei risultati della "Vis" che sembra non tener conto della salute dei cittadini. Quegli stessi cittadini che lo hanno eletto in consiglio comunale e che dovrebbero essere da lui rappresentati nell'assemblea di Palazzo Vecchio». (fn)