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Unaltracittà/Unaltromondo aderisce alla lettera aperta (riportiamo in basso il testo integrale) inviata al sindaco di Firenze Leonardo Domenici dalle associazioni impegnate nel garantire un accompagnamento civile alle persone senza fissa dimora. "E' necessario che il sindaco Domenici riveda la delibera in materia di residenza e percorsi di inclusione sociale secondo le indicazioni provenienti dalla società civile organizzata fiorentina" - è quanto dichiarato oggi dalla consigliera Ornella De Zordo -. "Nel merito bisogna tener separati il diritto alla residenza da eventuali percorsi sociali e salvaguardare il diritto di ricevere la corrispondenza personale in un luogo ben determinato come ad esempio presso la sede delle circoscrizioni"."Anni di lavoro e di impegno di ADM, degli Anelli Mancanti, del Muretto, dell'Aurora, di Periferie al Centro/Fuori Binario, della Ronda della Carità, della Casa dei Diritti Sociali, della Comunità dell'Isolotto - CEP, della Fondazione Devoto, della Fondazione Michelucci a favore di una reale emancipazione delle persone cosiddette 'svantaggiate' rischiano di essere vanificati da questa delibera, scritta ed approvata senza recepire in alcun modo le indicazioni delle associazioni, frutto di una ricca e importante esperienza sul territorio" - ha concluso De Zordo. (pc)Ecco il testo della lettera aperta al Sindaco:IL DIRITTO DI ESISTERELe persone senza l'iscrizione anagrafica sono "NON PERSONE", perché di fatto si vedono negati i diritti basilari sanciti dalla Costituzione Italiana: la possibilità di beneficiare della pensione, dell'istruzione,del sistema sanitario nazionale, di una regolare assunzione lavorativa e non ultimo il diritto al voto. Per questa ragione: in questi ultimi dieci anni un gruppo di Associazioni (denominato "Cartello per le Residenze") mettendo a disposizione le proprie sedi ha consentito l'Iscrizione Anagrafica a quei cittadini che potevano dimostrare, attraverso la frequentazione delle sedi delle associazioni, la loro presenza sul territorio comunale. Queste stesse Associazioni hanno constatato che le persone si sono avvalse di questa opportunità per ritrovare visibilità, uscendo dalla clandestinità forzata e dimostrare con dignità la propria identità. L'Iscrizione Anagrafica serve: - a ritrovare visibilità - a uscire dal lavoro sommerso- a ottenere il riconoscimento della pensione per l'anziano solo- a esercitare il diritto alla difesa (conoscendo con la notifica gli atti pendenti)Il servizio svolto dalle Associazioni (esclusivamente con lavoro volontario) ha permesso, in definitiva, di fare riprendere in mano la propria vita alle persone, favorendone l'autopromozione.Inoltre, anche se può apparire secondario, un recapito individuabile e costante ha consentito in molti casi di recuperare relazioni affettive familiari e amicali.La Sua OrdinanzaAl primo punto, non solo cancella l'esperienza acquisita, ma rende impossibile l'iscrizione anagrafica per la maggior parte delle persone che ne fanno richiesta. Un luogo stabile quale era, per esempio, la sede delle Associazioni permetteva di ovviare alla difficoltà soggettiva del così detto "accertamento".Inoltre la creazione di una via virtuale fa perdere quella possibilità, per il cittadino, di ricevere la posta e, di conseguenza, di riallacciare rapporti interpersonali. Al secondo punto prevede la selezione di un esiguo numero di persone che, a seguito di un programma sociale e della verifica del loro comportamento, riduca il diritto alla Residenza a una discrezionale concessione premiale. Infine si legge di un avvenuto confronto con le Associazioni, che avrebbe portato alla definizione di questa nuova procedura. Di fatto tale percorso è stato più volte contestato dalle Associazioni che, in uno spirito di collaborazione che ritenevano reciproco e costruttivo, hanno inoltrato delle proposte, completamente ignorate dalle Istituzioni. Il permanere di questa Ordinanza incrina il rapporto di collaborazione che il Volontariato ha sempre offerto al Comune, volto soprattutto a mantenere vivo il desiderio di democrazia e di partecipazione attiva.Pertanto ribadiamo che è necessario:1) Tenere ben distinti il DIRITTO ALLA RESIDENZA dall'eventuale percorso sociale.2) Stabilire insieme le possibilità e modalità di accertamento della presenza sul territorio dei richiedenti la residenza.3) Salvaguardare il diritto di ricevere la corrispondenza personale attraverso un luogo reale dove trovare la posta; per esempio presso la sede dei Quartieri fiorentini.Le Associazioni rappresentano e tutelano le persone più fragili. Auspicano pertanto un ripensamento di questa Ordinanza, indispensabile per il mantenimento di una reale partecipazione democratica e di un confronto attivo.Associazione ADMAssociazione Gli Anelli MancantiAssociazione Il MurettoAssociazione AuroraAssociazione Periferie al Centro/ Fuori BinarioAssociazione Ronda della CaritàCasa dei Diritti SocialiComunità dell'Isolotto CEPFondazione DevotoFondazione Michelucci