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A Firenze un "Museo dei Francobolli" e della storia postale del Granducato di Toscana. Questa la proposta avanzata dal consigliere di Forza Italia Enrico Bosi in una mozione che è stata approvata ieri sera dal consiglio comunale.L'esponente del centrodestra sottolineava «il diffuso interesse per il collezionismo di francobolli come dimostra il successo registrato da manifestazioni periodiche quali la mostra della filatelia che si svolge alla Fortezza da Basso nonché da altre occasioni espositive create dal "Circolo Filatelico" e dalla società "Alfa Cure"» e ricorda «l'esistenza di prestigiose raccolte private che rimangono sconosciute al grande pubblico».Secondo Bosi «realizzando un'esposizione permanente di queste collezioni sarebbe possibile coniugare l'opportunità di rendere noti esempi di storia postale di grande interesse anche dal punto di vista estetico».«In Italia - si legge nella mozione - non esiste alcuna esposizione museale di materiale filatelico riguardante il periodo granducale, se si fa eccezione per il museo della Posta a Roma, e istituendo un ente che garantisca la tutela di patrimoni privati anche di enorme valore commerciale sarebbe possibile ottenere lasciti che arricchirebbero progressivamente il museo rendendolo un punto di riferimento unico nel suo genere a livello nazionale».Per questo la mozione invita il sindaco «a istituire a Firenze un Museo dei Francobolli e della storia postale del Granducato di Toscana, ed eventualmente degli altri Stati preunitari, che possa rappresentare una prestigiosa realtà espositiva di interesse nazionale, occasione di sicuro richiamo per gli appassionati del settore filatelico e di conoscenza per il grande pubblico» e «a promuovere l'individuazione di una sede adeguata quali le Reali Poste agli Uffizi - attuale sede di mostre, oppure i locali del Meccanotessile che diverranno spazi espositivi».«Al riguardo ha spiegato Bosi l'assessore Albini ha risposto che al momento non sono disponibili locali commisurati all'importanza dell'iniziativa assicurando però l'impegno a reperirli previa consultazione con l'assessorato alla Cultura. L'iniziativa, verrebbe gestita, senza oneri per l'Amministrazione Comunale, dalle associazioni filateliche fiorentine che si sono fatte promotrici». (fn)Questo il testo della mozione approvata:MOZIONEOggetto: invita il Sindaco ad istituire a Firenze un Museo dei Francobolli e della storia postale del Granducato di ToscanaIl sottoscritto Consigliere Comunale, considerato il diffuso interesse per il collezionismo di francobolli come dimostra il successo registrato da manifestazioni periodiche quali la mostra della filatelia che si svolge alla Fortezza da Basso nonché da altre occasioni espositive create dal Circolo Filatelico e dalla società Alfa Cure; considerata l'esistenza di prestigiose raccolte private che rimangono sconosciute al grande pubblico; considerato che realizzando un'esposizione permanente delle suddette collezioni sarebbe possibile coniugare l'opportunità di rendere noti esempi di storia postale di grande interesse anche dal punto di vista estetico; considerato che non esiste sul territorio nazionale alcuna esposizione museale di materiale filatelico riguardante il periodo granducale se si fa eccezione per il museo della Posta a Roma; considerato che istituendo un ente che garantisca la tutela di patrimoni privati anche di enorme valore commerciale sarebbe possibile ottenere lasciti che arricchirebbero progressivamente il museo rendendolo un punto di riferimento unico nel suo genere a livello nazionaleINVITA IL SINDACO1. Ad istituire a Firenze un Museo dei Francobolli e della storia postale del Granducato di Toscana - ed eventualmente degli altri Stati preunitari - che possa rappresentare una prestigiosa realtà espositiva di interesse nazionale, occasione di sicuro richiamo per gli appassionati del settore filatelico e di conoscenza per il grande pubblico;2. a promuovere l'individuazione di una sede adeguata quali le Reali Poste agli Uffizi - attuale sede di mostre oppure i locali del Meccanotessile che diverranno spazi espositivi.Enrico Bosi