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«La mozione è senza senso, superficiale e demagogica. L'argomento viene trattato banalmente in modo irrazionale». Questo il giudizio di Stefano Alessandri (AN) e Massimo Pieri (FI), entrambi componente della commissione sanità, sulla mozione contro l'uso di psicofarmaci in campo pediatrico.«Il "metilfenidato", commercilizzato con il nome di Ritalin è in uso da decenni hanno ricordato i due esponenti del centrodestra che hanno votato contro i documento in passato veniva usato dagli anestesisti nel risveglio dall'anestesia generale in quei pazienti che presentavano un risveglio accompagnato da tremori. Dal 1989 non è stato più commercializzato in Italia. Senza dimenticare che il passaggio di questa soastanza dalla prima alla quarta tabella non ha senso: tutte e due sono comprese negli stupefacenti e psicotropi. Il farmacista è obbligato per legge a venderli a maggiorenni con ricetta non ripetibile e obbligo di "carico e scarico" del farmaco. Infine tale farmaco deve essere trattenuto nella cassaforte della farmacia».«Sempre, prima di immettere sempre un farmaco in commercio hanno sottolineato Alessandri e Pieri vengono fatti studi appropriati, scientifici, policentrici, con la ricerca accurata di effetti benefici e collaterali. In secondo luogo le diagnosi non vengono fatte da insegnanti o da genitori senza qualifica. Questi ultimi possono semmai dare una prima valutazione come si fa per un raffreddore un'influenza o un mal di pancia, ma poi interviene il medico curante. Nel caso dei bambini interviene naturalmente il pediatra che, dopo una prima valutazione, se lo ritiene opportuno, chiederà o invierà il bambino presso lo specialista della neuropsichiatria infantile. E' lui l'unico soggetto abilitato a fare una diagnosi corretta ed eventualmente sarà l'unico che prescriverà il farmaco. In sintesi il farmaco viene prescritto dallo specialista su ricetta non ripetibile e seguirà il paziente nei giorni, settimane, e mesi successivi». (fn)