Categoria
"Ciò che è accaduto domenica a Messina non deve più verificarsi né in uno stadio né in altri luoghi. Per questo anche il calcio deve contribuire in modo concreto a combattere il razzismo". Il sindaco Leonardo Domenici è rimasto colpito dall'episodio cui è stato coinvolto il giocatore del Messina Marc Zoro e ha proposto alla Fiorentina un'iniziativa da effettuarsi nella prima occasione utile: l'incontro di Coppa Italia contro la Juventus in programma domani. Un gruppo di cittadini di comunità straniere (nigeriana, senegalese, ivoriana, filippina e cinese) residenti a Firenze saranno ospiti dell'Amministrazione comunale e della Fiorentina in occasione della partita. L'idea del sindaco ha trovato subito l'assenso della famiglia Della Valle e quindi della società viola."L'idea spiega il sindaco Domenici è quella di compiere un atto simbolico coinvolgendo famiglie di extracomunitari, di colore e non solo, residenti nella nostra città, che inviteremo ad assistere alla partita dalla tribuna autorità nel nostro stadio. Ho girato questa proposta a Diego e Andrea Della Valle che sono stati ben lieti di accettarla e farla propria. Si tratterà di una presenza altamente significativa per testimoniare il no al razzismo da parte della città e della nostra squadra".Il gruppo di cittadini stranieri, accompagnati dall'assessore all'accoglienza e all'integrazione Lucia De Siervo, nella giornata di domani visiteranno la sede del ritiro della Fiorentina e si intratterranno con i giocatori e col tecnico Prandelli. In serata poi assisteranno alla partita dalla tribuna autorità dello stadio Franchi."Dire no al razzismo conclude il sindaco Domenici significa riconoscere la pari dignità di tutti gli essere umani e significa soprattutto fondare la relazione fra le persone sul principio del reciproco rispetto. Questo è ciò da cui dobbiamo partire. Molto spesso ce lo dimentichiamo e se lo dimenticano soprattutto coloro che pensano di utilizzare gli stadi per rivolgere frasi offensive verso persone dalla pelle diversa dalla nostra, per motivi di carattere di sportivo o di tifo. Aggredire, seppure verbalmente, una persona e farla sentire inferiore, non è né da sportivi né da tifosi".(fd)