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Il prossimo 20 novembre ricorre la "Giornata mondiale del Fanciullo", a sedici anni da quell'atto fondamentale ai fini del riconoscimento dei diritti essenziali per l'infanzia che fu l'approvazione da parte dell' Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti dell'infanzia nel 1989, atto che purtroppo risulta ancora oggi sostanzialmente disatteso in molti Paesi del mondo.Una ricorrenza, questa, che ha l'obiettivo di denunciare le gravi violazioni dei diritti umani che subiscono i bambini e i minori e che, anno dopo anno, acquista un significato sempre maggiore, per non dimenticare che quotidianamente oltre un miliardo di bambine e di bambini nel mondo non vanno a scuola, vivono per strada, sono costretti a lavorare, non hanno accesso all'acqua e alle cure sanitarie e sono vittime della guerra.Stamani, a Firenze, l'associazione Amref, con l'assessore alla Pubblica istruzione Daniela Lastri e con gli alunni della quinta elementare della scuola Duca d'Aosta e della terza media della scuola Beato Angelico, hanno celebrato questa giornata con la visione del video "Pinocchio Nero" curato dall'attore Marco Baliani, che da tre anni coinvolge 20 ex ragazzi di strada di Nairobi."Stamani abbiamo l'opportunità di parlare dei diritti negati alle bambine e ai bambini in molti Paesi del mondo ha ricordato l'assessore Daniela Lastri - ed è importante l'impegno di associazioni come l'Amref che si battono per un mondo in cui ogni bambino e ogni bambina abbiano le medesime opportunità di diventare protagonisti del proprio futuro, impegno che deve essere sostenuto anche da tutti noi.Su questi temi da tempo nelle scuole fiorentine organizziamo numerose attività e quindi avremo ancora occasione di parlare, in altri momenti dell'anno, dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza".Al termine della proiezione gli alunni con le insegnanti e il regista del video hanno parlato con gli alunni di diritti violati o negati, e soprattutto del diritto fondamentale, sancito dall'articolo 8 della Convenzione, all' "identità", intesa come nazionalità, nome, relazioni familiari, identità di cui nessun bambino e bambina può e deve essere privato, senza che gli Stati si attivino per concedere loro adeguata assistenza e protezione.