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Un incontro variopinto tra culture e religioni diverse. E' la festa multietnica, alla quale hanno partecipato circa 200 persone, di cui la maggior parte donne, provenienti da ogni parte del mondo, che quotidianamente si recano alla sede dell'associazione cattolica internazionale al servizio della Giovane (Acisjf), che si trova al binario 1 della stazione di Santa Maria Novella.Oltre al pranzo la festa è proseguita con musiche, balli e la tradizionale tombola con "gustosi" premi gastronomici. L'iniziativa, che si è tenuta al dopolavoro ferroviario, è stata organizzata dalle volontarie dell'Acisjf, in collaborazione con l'assessorato all'accoglienza e all'integrazione del Comune di Firenze, alla quale ha partecipato il vicesindaco Giuseppe Matulli."E' importante per l'amministrazione partecipare con tutti voi a questa iniziativa di solidarietà e di fratellanza - ha affermato il vicesindaco Giuseppe Matulli - .Colgo quindi l'occasione per ringraziare tutti i volontari che ogni giorno dedicano del tempo al prossimo e ai bisognosi. E in questo caso, questa associazione, è l'esempio che si può superare l'assistenzialismo, dando vita ad una serie di attività per rispondere concretamente ai bisogni di coloro che arrivano qui e vivono una vita disagiata, ai margini della società".I volontari dell'associazione hanno seguito quest'anno circa 1.500 persone, quasi tutte donne, con un'età media di 27 - 30 anni, anche se, come ci spiega la presidente Adriana Grassi, "Sono in aumento le donne giovani, attorno ai 18 - 20 anni, che provengono dal Perù, ma anche dalla Romania e dall'Albania. Quest'anno abbiamo incontrato donne provenienti da oltre 56 nazionalità diverse". L'associazione, nell'anno appena trascorso ha tenuto 3mila colloqui con lo scopo di offrire loro un aiuto, che si è concretizzato in un posto dove dormire e mangiare, trovare un'occupazione o informazioni varie. Inoltre le volontarie organizzano corsi di italiano per fare in modo di integrare le giovani donne nel tessuto cittadino.L'Acisjf, nata oltre 100 anni fa, ha infatti lo scopo - come ricorda la presidente - "di favorire l'integrale realizzazione delle giovani lontane dal proprio ambiente ed in situazione di difficoltà, senza distinzione di nazionalità, religione ed appartenenza sociale - affinché possano raggiungere il pieno e responsabile sviluppo della propria personalità. (pc)