Categoria
Una visita al campo lavoro antimafia di Canicattì "Liberarci dalle Spine 2006", oggi, dell'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri e la presidente dell'Arci di Firenze Francesca Chiavacci. Il progetto è promosso da Regione Toscana in collaborazione con Libera, Arci, Cgil, e Avviso pubblico, nelle terre confiscate a Cosa Nostra. Al campo lavoro, fino al 5 agosto, lavorano 33 ragazzi toscani al reimpianto di un vigneto e alla ristrutturazione di un fabbricato agricolo.L'assessore Lastri durante la visita al campo antimafia ha ricordato che "dal prossimo anno scolastico, nelle mense di 20 scuole fiorentine, tra materne, elementari e medie, verranno serviti i prodotti di Libera, ricavati dalle terre confiscate alle cosche mafiose". "E' importante sottolineare l'impegno civile e sociale dei ragazzi che sono presenti al campo di lavoro a Canicattì ha commentato Lastri -. Per questo le istituzioni hanno il dovere di valorizzare questa esperienza e di svilupparla nel tempo, per dare sempre di più l'opportunità ai giovani di impegnarsi contro ogni mafia, e per il diritto alla legalità"."Questa visita spiega Francesca Chiavacci ribadisce l'impegno dell'Arci di Firenze per la lotta alla mafia, ed è una naturale prosecuzione del rapporto dell'associazione, assieme ad altre organizzazioni, con il Comune di Firenze sul fronte dei progetti per l'educazione alla legalità nelle scuole fiorentine".Nel pomeriggio, Lastri e Chiavacci hanno incontrato il sindaco del Comune di Canicattì Vincenzo Corbo e l'assessore alla scuola e alle politiche formative Giuseppina Terranova. Da questo incontro è nato il proposito di un gemellaggio tra le scuole medie del comune dell'agrigentino e di Firenze.Nel pomeriggio è stata celebrata una cerimonia commemorativa del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre del 1990 e a cui il campo di Canicattì è dedicato. Sulla sua tomba la presidente dell'Arci e l'assessore Lastri, per ribadire che la lotta alla mafia non si è mai fermata, hanno posato un mucchietto di terra proveniente dal campo, confiscato alla famiglia Guarnieri, per anni alla guida della malavita organizzata nella zona di Canicattì.Per l'Arci di Firenze, è stata anche l'occasione di approfondire lo scambio con i circoli Arci del comitato locale, in particolare il Circolo Samarcanda di Canicattì, e di invitarli a Firenze nel maggio 2007 per le manifestazioni del Cinquantenario dell'associazione.Il campo Liberarci dalle Spine di Canicattì è gestito dall'Arci di Firenze, in collaborazione con la cooperativa Lavoro e non solo di Palermo, che aderisce al consorzio LiberaTerra'. Si estende su un'area di 27 ettari. E' dedicato al giudice Rosario Livatino ed è stato oggetto nel 2005 di alcuni avvertimenti mafiosi. (pc)