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Una mostra in Sala d'Arme per celebrare Jorio Vivarelli. L'esposizione si intitola "La materia della vita" e sarà aperta da domani 15 gennaio fino a l'8 febbraio. L'evento è stato presentato questa mattina dall'assessore alla cultura Eugenio Giani, dalla curatrice della mostra Valentina Ferretti, dal presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Vivarelli Ugo Poli e dal Presidente della Fondazione Giorgio Masotti.
"Ho avuto la fortuna - ha detto l'assessore Giani - di conoscere personalmente Vivarelli, artista prestigioso e molto legato alla città di Firenze. E' stato un uomo che ha testimoniato con forza, attraverso le sue opere, la sua identità rivolta al raggiungimento della pace; è stato, non a caso, apprezzato anche da sindaci come Giorgio La Pira e Piero Bargellini, con i quali ha aiutato ad allacciare prestigiosi gemellaggi, come quello con la città di Philadelphia, attraverso le sue opere."
Jorio Vivarelli nacque a Pistoia nel 1922 ed è stato grazie agli studi che ha svolto presso all'Istituto d'Arte di Firenze, che si è avvicinato alla città. Lo scultore ebbe poi modo di affermarsi a livello internazionale, vedendo realizzati i suoi progetti da una parte all'altra del mondo. Si deve a lui il progetto della "Grande fontana di Philadelphia", terminato nel 1966, o come l'"Inno alla vita" donato nel 1987 dall'artista alla città di Nagasaki (Giappone), per non dimenticare le nefandezze della bomba atomica.
La mostra è patrocinata dalla Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli e dall'assessorato alla cultura del Comune di Firenze con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla AnsaldoBreda, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dell'Axa Art Assicurazione, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale Fiorentino.
In mostra si troveranno 29 sculture che ripercorrono i cinque periodi creativi dello scultore da "Ritratto di Maria" del 1936, realizzato a soli 14 anni, fino a "Cavallo Pegaso d'oro della Regione Toscana premio a Jaques Delors del 1995, passando attraverso "Colona Toscana" (1952), "Crocifissione" (1964); "Ritratto di Giovanni Michelucci" (1965) e "Athanor" (1989). Oltre a questi capolavori la mostra si arricchisce di una serie di 9 medaglie, da "Alluvione di Firenze" (1967), a "Piero Bargellini Sindaco di Firenze" (1994).
Il percorso espositivo, progettato da Oreste Ruggiero, si sviluppa attorno alle due colonne ottagonali dalle quali si dipartono, evocando una forma stellare, tre gruppi di sculture disposte a triangolo, che circondano il visitatore. L'ultima triade è illuminata da una luce rubino ispirata dall'opera "Athanor" del Maestro Vivarelli, il crogiuolo dove gli alchimisti fondevano la materia. Verrà inoltre proiettato un breve filmato dove l'artista parla del suo fortissimo legame con il capoluogo toscano.
"Questa mostra - ha concluso l'assessore Giani - è il frutto di un impegno che avevo preso personalmente con l'artista fin dal 2004. E' stato un uomo che ha espresso la profondità dei suoi valori attraverso la sua produzione artistica, che si contraddistingue perciò non solo per "l'istinto" artistico, ma per la conoscenza approfondita delle problematiche dell'umanità. Non è stato in alcun modo un artista "commerciale", ma si è contraddistinto invece per la sua sobrietà; questo è ancor più evidente nella sua decisione di voler lasciare tutte le sue opere alla Fondazione Vivarelli e che noi avremo la fortuna di ospitare a Palazzo Vecchio.". La mostra è aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. L'ingresso è gratuito.(lb)
"Ho avuto la fortuna - ha detto l'assessore Giani - di conoscere personalmente Vivarelli, artista prestigioso e molto legato alla città di Firenze. E' stato un uomo che ha testimoniato con forza, attraverso le sue opere, la sua identità rivolta al raggiungimento della pace; è stato, non a caso, apprezzato anche da sindaci come Giorgio La Pira e Piero Bargellini, con i quali ha aiutato ad allacciare prestigiosi gemellaggi, come quello con la città di Philadelphia, attraverso le sue opere."
Jorio Vivarelli nacque a Pistoia nel 1922 ed è stato grazie agli studi che ha svolto presso all'Istituto d'Arte di Firenze, che si è avvicinato alla città. Lo scultore ebbe poi modo di affermarsi a livello internazionale, vedendo realizzati i suoi progetti da una parte all'altra del mondo. Si deve a lui il progetto della "Grande fontana di Philadelphia", terminato nel 1966, o come l'"Inno alla vita" donato nel 1987 dall'artista alla città di Nagasaki (Giappone), per non dimenticare le nefandezze della bomba atomica.
La mostra è patrocinata dalla Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli e dall'assessorato alla cultura del Comune di Firenze con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla AnsaldoBreda, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dell'Axa Art Assicurazione, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale Fiorentino.
In mostra si troveranno 29 sculture che ripercorrono i cinque periodi creativi dello scultore da "Ritratto di Maria" del 1936, realizzato a soli 14 anni, fino a "Cavallo Pegaso d'oro della Regione Toscana premio a Jaques Delors del 1995, passando attraverso "Colona Toscana" (1952), "Crocifissione" (1964); "Ritratto di Giovanni Michelucci" (1965) e "Athanor" (1989). Oltre a questi capolavori la mostra si arricchisce di una serie di 9 medaglie, da "Alluvione di Firenze" (1967), a "Piero Bargellini Sindaco di Firenze" (1994).
Il percorso espositivo, progettato da Oreste Ruggiero, si sviluppa attorno alle due colonne ottagonali dalle quali si dipartono, evocando una forma stellare, tre gruppi di sculture disposte a triangolo, che circondano il visitatore. L'ultima triade è illuminata da una luce rubino ispirata dall'opera "Athanor" del Maestro Vivarelli, il crogiuolo dove gli alchimisti fondevano la materia. Verrà inoltre proiettato un breve filmato dove l'artista parla del suo fortissimo legame con il capoluogo toscano.
"Questa mostra - ha concluso l'assessore Giani - è il frutto di un impegno che avevo preso personalmente con l'artista fin dal 2004. E' stato un uomo che ha espresso la profondità dei suoi valori attraverso la sua produzione artistica, che si contraddistingue perciò non solo per "l'istinto" artistico, ma per la conoscenza approfondita delle problematiche dell'umanità. Non è stato in alcun modo un artista "commerciale", ma si è contraddistinto invece per la sua sobrietà; questo è ancor più evidente nella sua decisione di voler lasciare tutte le sue opere alla Fondazione Vivarelli e che noi avremo la fortuna di ospitare a Palazzo Vecchio.". La mostra è aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. L'ingresso è gratuito.(lb)