La ‘Madonna in trono con il bambino’, conosciuta anche come Madonna del Rifugio, opera di Giotto e della sua bottega, torna nella chiesa di Santa Maria a Ricorboli, nella zona di Gavinana. L’opera completamente restaurata a cura della Soprintendenza per il patrimonio artistico e per il polo museale viene ricollocata questo pomeriggio in una piccola cappella all’interno della chiesa appositamente progettata per accogliere il dipinto. E il quartiere 3 insieme alla Parrocchia ha organizzato una vera e propria cerimonia di inaugurazione alla quale interverranno a partire dalle 16,30 il presidente del quartiere 3, il parroco di Santa Maria a Ricorboli, la responsabile del restauro Matilde Simari, funzionaria della Soprinrtendenza e Don Raffaele Palmisano parroco della chiesa. Alle 17,30 ci sarà un coro del Gruppo polifonico e alle 18 la messa celebrata dall’Arcivescovo di Firenze Monsignor Giuseppe Betori. Come ha sottolineato la dottoressa Simari: “L’intera comunità parrocchiale di Ricorboli ha caldeggiato il rientro del dipinto, conservato per alcuni anni nel deposito diocesano di Santo Stefano a Ponte”. La Madonna da domani sarà collocata all’interno di una piccola cappella appositamente strutturata, dentro una teca che ne garantisce la sicurezza, la piena visibilità, ma anche la sua antica funzione di essere oggetto di devozione e di preghiere. Anche il presidente del quartiere 3 conferma “la coralità della scelta”, una comunità, quella di Ricorboli che si riappropria di un pezzo simbolico del suo passato, della tavola giottesca che ha rappresentato per secoli l’espressione di una fede popolare. Era Lei che si invocava per chiedere pioggia o sereno, per propiziare guarigioni e felicità. “I racconti – ha spiegato il presidente del quartiere 3- che riguardano l’immagine sacra rappresentano, fra l’altro, un’occasione preziosa per evocare strade e piazze ancora esistenti, ma dal carattere antico come la “Nave al moro” (il traghetto nei pressi dell’Arno che dava il nome alla strada che oggi si chiama via dei Baldovini). Il dipinto giottesco fu restaurato nel 2005 con il risanamento del supporto ligneo e il consolidamento della superficie pittorica dell’opera. Dopo gli interventi l’opera fu collocata in alto sopra una suggestiva pala d’altare realizzata dal pittore Baccio Maria Bacci. Ma l’opera non era ben visibile così in alto e né troppo sicura. Dopo altre vicissitudini, ora, la nuova collocazione non solo è più sicura, ma ne valorizza anche il culto molto diffuso in questa parte della città, che da sempre venera questa tavola come “Nostra Donna” del popolo di Ricorboli”. (lb)