Appello per le immagini dellalluvione di Firenze

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Prosegue la raccolta, fino al 4 febbraio 2016, presso le sedi dei Quartieri

In vista delle celebrazioni per il 50° dell’alluvione di Firenze come già annunciato, a decorrere dallo scorso 4 novembre 2015, tutti i cittadini sono invitati presso le sedi dei Quartieri negli orari di apertura degli Uffici (informazioni tecniche a cura di ogni segreteria) a consegnare immagini, foto, storie dell’alluvione del 1966.
Ai cittadini verrà rilasciato un attestato di consegna del materiale e verrà fatta firmare una liberatoria che consentirà all’Amministrazione Comunale di poter esporre pubblicamente fotografie e documenti.
I cittadini rientreranno in possesso del proprio materiale successivamente all’avvenuta digitalizzazione dello stesso. Il periodo della consegna è dal 4 novembre 2015 al 4 febbraio 2016.
Il materiale così raccolto andrà a far parte della “Mostra fotografica ufficiale del 50° dell’alluvione di Firenze” già attualmente in visione presso il chiostro della Basilica della SS. Annunziata e verrà utilizzato per alcune manifestazioni all’interno del territorio dei Quartieri una volta eseguita la valutazione di fattibilità tecnica legata alla qualità e alla quantità del materiale messo a disposizione.
I presidenti dei Consigli di Quartiere, uniti in questa iniziativa di memoria dei fatti accaduti 50 anni fa, invitano i cittadini a condividere i propri ricordi dei giorni dell’alluvione e attendono con sollecitudine immagini e storie.
“I Quartieri saranno in prima linea nelle celebrazioni del 50° dell’alluvione di Firenze – dichiarano i Presidenti – perché rappresenta un pezzo importante della storia dei nostri territori e delle nostre comunità e deve costituire un’occasione per riflettere sull'importanza del nostro fiume nel presente e nel futuro della città. Per questo è fondamentale partire dal basso, per ricostruire al meglio quella che è una storia fatta di storie, le storie delle persone, della famiglie, della parrocchie, delle associazioni che hanno vissuto quei giorni e quelle settimane da vittime, da attori più o meno attivi e spesso da protagonisti della solidarietà e della ricostruzione”. (s.spa.)