Controlli sui ripetitori di telefonia cellulare

L'Arpat controllerà i ripetitori di telefonia cellulare per individuare quelli che sono fuori norma. E' quanto prevede una mozione della sesta commissione approvata dal Consiglio comunale nella seduta di oggi. Il documento riprende tre mozioni presentate dal capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi e dal capogruppo dei Verdi Alessio Papini.La mozione prevede anche l'intensificazione dei controlli nei confronti di chi usa il telefonino mentre è al volante, il maggior fattore di rischio nell'uso del cellulare; una campagna per informare i cittadini sui rischi effettivi; l'attuazione del recente decreto legge che prevede, da parte della Regione, piani di bonifica e sanzioni per gli impianti che superano i limiti vigenti.Il documento chiede anche l'emanazione, da parte della Regione Toscana, delle norme tecniche attuative delle legge regionale in materia, permettendo così ai Comuni di rilasciare le autorizzazioni all'installazione anche degli impianti mobili.«E' vero che gli studi sull'argomento non sono stati molto numerosi - hanno spiegato Papini e Basosi - ma delle indicazioni preoccupanti iniziano ad emergere. Le conclusioni di un recente studio indicano una possibile associazione tra uso del cellulare e melanoma all'occhio, che non mi pare una preoccupazione secondaria».«Abbiamo inteso indicare alcune azioni che l'amministrazione può e deve attuare per perfezionare il controllo e la gestione dell'esposizione ai campi elettromagnetici degli impianti per la telefonia mobile» hanno sottolineato il consigliere dei Ds Antongiulio Barbaro ed il consigliere dei Comunisti italiani Luca Pettini.«Con questo atto - hanno aggiunto Barbaro e Pettini - il Consiglio comunale è tra i più avanzati su questa tema. E' il primo ad essersi dotato di un piano di installazione degli impianti grazie a due recenti modifiche del regolamento edilizio. Secondo queste ultime le installazioni delle antenne sono possibili solo dopo una valutazione preventiva circa il rispetto dei limiti vigenti che sono tra i più bassi del mondo». (fn)Questo il testo della mozione:Oggetto: In merito ai problemi connessi con lo sviluppo di tecnologie che comportano la diffusione di campi elettromagnetici.IL CONSIGLIO COMUNALEPreso atto che i consiglieri Basosi e Papini hanno presentato tre proposte di mozione (n.595/00; 634/00; 683/00), in merito ai problemi derivanti dall'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e a radiofrequenze, che la VI Commissione Consiliare ha deciso, in seguito ad un approfondito dibattito, di fare proprie ed integrare nel presente atto;Considerato il crescente allarme dell'opinione pubblica nei confronti di possibili rischi derivanti dall'esposizione a campi elettromagnetici, ai quale occorre rispondere con atti concreti della Pubblica Amministrazione e fornendo alla cittadinanza elementi informativi precisi e trasparenti;Rilevato come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisca comunque idi uniformarsi al principio di cautela (ALARA);Visto il D.M. 381/98, recante "Regolamento in materia di Impianti di Radiocomunicazione", in cui sono contenuti i limiti di esposizione al campo elettromagnetico validi per tutto il territorio nazionale e quelli ancora più restrittivi da applicarsi in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore;Rilevato come tali valori limiti siano inspirati al principio di cautela e risultino tra i più bassi adottati dalle varie normative nazionali;Preso atto che, in attuazione di quanto disposto dal suddetto D.M. 381/98 la Regione della Toscana ha emanato la L.R.T. 54/00, recante "Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione", che introduce, fra l'altro, autorizzazioni comunali all'installazione ed alla gestione di impianti di radiocomunicazione, volte all'ottenimento del rispetto dei limiti di esposizione ed al loro monitoraggio ed il concetto di "pianificazione territoriale" per la localizzazione degli impianti;Preso atto che il comma 1 dell'art. 4 della L.R. 54/00 dispone che il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, provveda con propria deliberazione entro 6 mesi dall'entrata in vigore della suddetta legge a dettare, tenendo conto anche degli strumenti della pianificazione territoriale, paesaggistica ed ambientale, i criteri generali per la localizzazione degli impianti nonché i criteri inerenti l'identificazione delle "aree sensibili" come definite dall'articolo 3, comma 1, lett. a);Preso atto che il comma 2 dell'art. 4 della L.R. 54/00 dispone che la Regione detti inoltre le norme tecniche per lo svolgimento delle funzioni disciplinate dalla suddetta legge e relative agli impianti individuati con l'art. 2 e che, a tal fine, la Giunta regionale, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della suddetta legge, con propria deliberazione, definisca, nel rispetto dei limiti previsti dal D.M. n. 381 del 1998:a) le modalità del rilascio delle autorizzazioni comunali di cui all'articolo 6, lettera a);b) i criteri tecnici per la gestione del catasto regionale di cui all'articolo 5;e) i criteri tecnici per l'attuazione delle azioni di risanamento di cui all'articolo 8, anche con riferimento ai tempi ed alle modalità di effettuazione delle stesse azioni da parte dei titolari degli impianti;c) le modalità tecniche e procedurali per lo svolgimento dei controlli previsti dall'articolo 9;d) le modalità relative alla presentazione, da parte dei titolari degli impianti, delle dichiarazioni di cui all'articolo 5, comma 3, inerenti gli impianti installati, e dei relativi programmi di sviluppo.Preso atto che i termini per l'emanazione dei provvedimenti di competenza regionale sopra specificati sono scaduti;Considerato che alcuni comuni della Toscana hanno provveduto ad emettere, nelle more del Legislatore Regionale, propri regolamenti di attuazione della L.R.T. 54/00, mentre altri hanno invece seguito la via di vere e proprie "moratorie";Appreso inoltre che molti di questi provvedimenti sono stati annullati nelle sedi competenti (CO.RE.CO, T.A.R.);Visto il DECRETO-LEGGE 23 gennaio 2001, n. 5, "Disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi", che affida alle Regioni le competenze sul risanamento degli impianti che superino i limiti di cui al D.M. 381/98;Preso quindi atto che, nell'attuale quadro normativo, il Comune non dispone di strumenti amministrativi tali da impedire l'installazione di sorgenti di campi elettromagnetici che rispettino i limiti di emissione di cui al D.M. 381/98, ma può aprire tavoli di trattativa e concertazione con i gestori del servizio di telefonia cellulare, allo scopo di concordare le migliori localizzazioni possibili per gli impianti, nell'ottica di assicurare che la realizzazione di reti di telefonia cellulare avvenga con modalità tali da dare ogni garanzia di tutela per la salute pubblica; nonché concordate con gli Enti di controllo (ARPAT e AUSL 10, ognuno per le proprie competenze) di effettuare i controlli di legge, sulla cui base segnalare alla Regione Toscana gli impianti per cui è necessario adottare misure di risanamento;Rilevato che il Comune di Firenze ha intrapreso tale linea di condotta che, a partire dal testo dell'art. 180 del vigente Regolamento Edilizio, ha portato alla definizione di norme specifiche per l'installazione degli impianti fissi per la telefonia mobile (Allegato F) e alla redazione del "Piano generale degli impianti gestori telefonia mobile" approvato con condizioni dalla conferenza di servizi tra Direzione Urbanistica, U.O. Fisica Ambientale dell'ARPAT, UU.OO. Igiene Pubblica e Medicina del Lavoro della AUSL 10 dell'11 dicembre 2000;Preso atto che la suddetta Conferenza di Servizi ha altresì invitato l'Amministrazione Comunale a: Predisporre un Piano di Risanamento paesaggistico oltre che nei casi previsti dalla L.R.T. 54/00; Predisporre verifiche sulla copertura del territorio comunale, tenuto conto della qualificazione di Pubblico Servizio della rete GSM; Promuovere l'utilizzo di microcelle a bassa emissione, in tutte le situazioni ad alta concentrazione di traffico, anche attraverso la messa a disposizione delle proprietà pubbliche, fermo restando la prevalente esigenza della tutela dei lavoratori e della popolazione; Impegnarsi all'adattamento del piano alle eventuali nuove disposizioni di legge che saranno emanate;Visto l'accordo procedurale fra la Provincia di Firenze, il Dipartimento della Prevenzione della Azienda USL 10, il Dipartimento della Prevenzione dell'Azienda USL 11, il Dipartimento Provinciale ARPAT di Firenze, il Servizio Subprovinciale ARPAT del Circondario Regionale dell'empolese-valdelsa sulle procedure autorizzative e di controllo in materia di realizzazione e gestione di reti di telefonia cellulare sicure, in cui fra l'altro:1) Si approva l'accordo procedurale in materia di realizzazione e gestione di reti di telefonia cellulare sicure di cui all'allegato a) con i documenti collegati "Modalità di progetto delle stazioni radiobase di telefonia cellulare" e "Criteri per le attività di verifica e di controllo delle stazioni radiobase di telefonia cellulare";2) Si approva il documento "Esposizione a campi elettromagnetici e salute pubblica: l'informazione della popolazione sui telefoni mobili e le stazioni radiobase" e si decide che i soggetti firmatari collaboreranno per attuare un'ampia campagna informativa;3) Si rileva che i Dipartimenti della Prevenzione delle Aziende USL 10 e 11, il Dipartimento Provinciale ARPAT di Firenze ed il Servizio Subprovinciale ARPAT del Circondario Regionale dell'empolese-valdelsa si atterranno a quanto previsto dal suddetto accordo procedurale per quanto concerne l'espressione di pareri istruttori per la realizzazione, gestione e modifica delle stazioni radiobase di telefonia cellulare, nonché per le attività di verifica, vigilanza e controllo;4) Si dà mandato alla Provincia di Firenze, Settore Ambiente, ed al Dipartimento Provinciale ARPAT di Firenze:a) di costituire, in via provvisoria ed anche con la collaborazione dei gestori delle reti di telefonia cellulare, una banca dati sulle reti di stazioni di telefonia cellulare e renderla disponibile al pubblico, anche tramite il sito internet della Provincia ed il sistema di Punti Informativi Multimediali;b) di garantire il livello minimo di attività istruttoria, di verifica e controllo della U.O. di Fisica Ambientale previsto dal protocollo operativo, anche a fronte di risorse aggiuntive finanziarie o di personale messe a disposizione da parte della Provincia, in modo da innalzare il livello di controllo degli impianti e le capacità operative della struttura tecnica ARPAT, nella prospettiva di quanto previsto dalla normativa regionale;c) di ricercare un accordo volontario con i gestori delle reti di telefonia cellulare per la definizione delle priorità di adeguamento dei vecchi impianti e per un ulteriore potenziamento delle strutture di verifica e controllo, al fine di dare una più evidente risposta all'allarme sociale relativo alla realizzazione e gestione delle reti di telefonia cellulare;5) Sollecita le Amministrazioni Comunali a dare attuazione a quanto indicato nell'accordo procedurale adeguando i regolamenti edilizi circa le zone di attenzione attorno agli impianti esistenti.6) Si valuta che le garanzie che possono dare piena tranquillità ai cittadini ed alle autorità locali si fondino su 5 pilastri che derivano dall'azione delle pubbliche autorità, individuati in:a) dei limiti di campo elettromagnetico ampiamente cautelativi sia nei confronti degli effetti noti che di quelle ipotetici;b) una corretta procedura di autorizzazione dei nuovi siti;c) controlli e verifiche;d) adeguamento in tempi brevi ai nuovi limiti degli impianti preesistenti;e) informazione ai cittadini.7) Tutte le strutture pubbliche coinvolte nell'accordo concordano che il rispetto dei limiti previsti dalla recente legge DM 381/98 offra ampie garanzie di tutela riguardo alla salute dei cittadini nei confronti delle effetti noti e degli ipotetici rischi sul lungo periodo che si possono pensare associati alla emanazione di campi elettromagnetici far radiofrequenze.8) Per quanto riguarda i controlli si affida alle misure dirette dei livelli di campo un ruolo principalmente di strumenti di dissuasione nei confronti della realizzazione di impianti non conformi alle specifiche di progetto, non avendo essi lo scopo di ottenere indicazioni di maggior precisione rispetto quelle già date dalla fase di progettazione e si ritiene pertanto sufficiente effettuare il controllo strumentale di un campione, inizialmente pari al 25% per ogni anno e progressivamente incrementato sulla base delle risorse disponibili, delle stazioni realizzate da ciascun gestore per avere effettive garanzie sulla corrispondenza alla progettazione e sulla accuratezza di costruzione degli impianti. A tale attività di controllo, programmata secondo criteri di significatività statistica del campione, si ritiene debbano aggiungersi un adeguato numero di verifiche nelle situazioni giudicate a maggiore criticità dagli Enti Locali, i Servizi USL ed ARPAT, allo scopo di favorire il superamento dell'allarme sociale9) Per quanto riguarda l'adeguamento dei vecchi impianti ai nuovi limiti si ritiene che debba avvenire a seguito di una loro completa riprogettazione, secondo la stessa procedura con la quale si autorizza un nuovo impianto. Tale procedura, che è l'unica che garantisce omogenei livelli di sicurezza a tutti cittadini, deve essere pianificata secondo un ordine di priorità da fissare sulla base della criticità di ciascun impianto e dei programmi di sviluppo della rete, in tempi ragionevolmente brevi e tali da rendere inutili specifici controlli strumentali, che del resto in molti casi, in assenza di una compiuta descrizione degli apparati, potrebbero dare solo garanzie parziali di adeguatezza. In attesa che la procedura di messa a norma dell'esistente sia meglio definita dalla normativa attuativa della legge regionale sull'argomento è opportuno procedere ad un accordo, su base volontaria, con i gestori delle tre reti già in esercizio.10) Per quanto riguarda l'informazione si ritiene che questa sia indispensabile per raggiungere 4 obiettivi:a) dare ai cittadini la consapevolezza del livello di controllo pubblico sulla realizzazione delle infrastrutture di telefonia cellulare;b) fornire lo stato di avanzamento in tempo reale dell'attività di controllo e autorizzazione nonché dell'adeguamento della rete esistente nei nuovi limiti di legge;c) dare indicazioni di prevenzione utili a quei particolare settori della popolazione e del mondo professionale che sono esposti a rischi specifici diversi da quelli previsti dalla normale tutela della popolazione;d) offrire un panorama della ricerca scientifica sugli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza.IMPEGNA IL SINDACO A1) Sollecitare formalmente la Regione Toscana affinché sia emanata quanto prima la normativa tecnica necessaria a dare piena attuazione alla L.R.T. 54/00, permettendo così l'attivazione delle procedure di autorizzazione, pianificazione e controllo ivi contenute, con particolare attenzione per le stazioni mobili;2) Predisporre verifiche sulla copertura del territorio comunale, tenuto conto della qualificazione di Pubblico Servizio della rete GSM;3) Promuovere l'utilizzo di microcelle a bassa emissione, in tutte le situazioni ad alta concentrazione di traffico, anche attraverso la messa a disposizione delle proprietà pubbliche, fermo restando la prevalente esigenza della tutela dei lavoratori e della popolazione;4) Impegnarsi all'adattamento del piano alle eventuali nuove disposizioni di legge che saranno emanate;5) Dare attuazione a quanto indicato nell'accordo procedurale fra la Provincia di Firenze, il Dipartimento della Prevenzione della Azienda USL 10, il Dipartimento della Prevenzione dell'Azienda USL 11, il Dipartimento Provinciale ARPAT di Firenze, il Servizio Subprovinciale ARPAT del Circondario Regionale dell'empolese-valdelsa in materia di realizzazione e gestione di reti di telefonia cellulare, eventualmente adeguando il regolamento edilizio in merito alle zone di attenzione attorno agli impianti esistenti;6) In attesa dell'emanazione dei decreti attuativi della Legge Regionale della Toscana n.54/00, procedere ad un accordo su base volontaria con i gestori allo scopo di procedere ad una completa riprogettazione degli impianti preesistenti al D.M. 381/98;7) Richiedere all'ARPAT di effettuare controlli a campione mediante misure dirette del campo, con particolare riguardo agli impianti preesistenti al D.M. 381/98, e segnalare tempestivamente alla Regione Toscana quelli che superino i limiti di legge, affinché siano adottate le misure di cui al Decreto Legge 5/01;8) Progettare idonei strumenti di informazione della popolazione volte al raggiungimento degli obiettivi indicati dall'accordo procedurale di cui in narrativa;9) Di intensificare la prevenzione e la puntuale sanzione dell'uso del telefono cellulare durante la guida delle autovetture, constatato che aumenta di quattro volte gli incidenti stradali;10) Riferire al Consiglio in merito a tutto quanto sopra elencato entro 90 (novanta) giorni dall'approvazione della presente mozione.INVITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALEa procedere nei tempi e nei modi indicati dall'articolo 43, comma 6 del Regolamento del Consiglio Comunale per le comunicazioni al Consiglio da parte del Sindaco sui punti sopra indicati.Il Presidente(Alessandro Lo Presti)