Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana): «La privatizzazione delle farmacie comunali è un nuovo modo di pensare i servizi pubblici»
«La delibera arrivata in Consiglio comunale è frutto di un lavoro intenso e competente che ha portato a modifiche sostanziali della proposta iniziale grazie ai contributi di alcuni esponenti della maggioranza e della giunta, nonché quelli del sottoscritto. Grazie a questa azione si sono avuti miglioramenti sostanziali rappresentati dall'apposizione di "paletti" ben precisi in grado di salvaguardare quegli aspetti sociali e di tutela degli interessi dei cittadini che sono alla base della nostra azione politica e che sono espressamente dichiarati e formalizzati nello statuto, nel contratto di servizio, nella carta dei servizi e nel piano industriale tutti assolutamente vincolanti per il gestore». E' quanto ha dichiarato Giovanni Fittante, capogruppo de Insieme per l'Ulivo in Toscana a proposito della vendita delle farmacie comunali, oggi in discussione in Consiglio comunale.«Una cosa da chiarire - ha aggiunto Fittante - è che non si vende tout-court l'Afam ma la gestione del servizio. Non è cosa di poco conto rimanendo al Sindaco e al Consiglio comunale la titolarità delle concessioni, della chiusura e addirittura dello spostamento delle farmacie comunali. Non solo, con tale delibera noi cediamo la gestione, per la durata di 30 anni, del servizio di 21 farmacie pubbliche a fronte di 120 farmacie private già esistenti sul territorio fiorentino; garantiamo l'occupazione di tutti i lavoratori; e, soprattutto, il mantenimento di tutte quelle caratteristiche, dagli orari, al recapito a domicilio di determinati farmaci a alcune categorie di utenti, alle dislocazioni territoriali, che determinano la qualità del servizio».«Questa operazione ha concluso il capogruppo de Insieme per l'Ulivo in Toscana - ha in primis l'obiettivo di determinare e controllare il mantenimento di elevati standard di qualità del servizio da mettere a disposizione del cittadino e, in secondo luogo, di determinare un importante introito per le casse comunali da utilizzare per il riequilibrio del bilancio, per la riduzione delle tasse e per investimenti utili al mantenimento e allo sviluppo di altri servizi pubblici. E' arrivato il momento, liberi da condizionamenti ideologici, di iniziare a costruire un nuovo modo di pensare ai servizi pubblici in cui la funzione della politica deve essere quella di dare indirizzi generali piuttosto che "amministrare" direttamente». (fn)