Centri di alfabetizzazione: firmato il protocollo d'intesa tra Comune e Provveditorato Due sono già in funzione
Favorire concretamente il diritto allo studio, facilitando l'inserimento scolastico dei ragazzi che arrivano in ogni periodo dell'anno, garantendo a tutti l'apprendimento della lingua italiana per comunicare e quindi per una migliore e veloce integrazione.Sono questi i principali obiettivi dei Centri di alfabetizzazione che verranno aperti in ogni quartiere di Firenze. Come rinforzo' dei Centri potranno essere usati i Laboratori multidisciplinari organizzati direttamente dalle scuole.Il progetto, che ha avuto il definitivo via libera dalla giunta alla fine di novembre, arriva ad una fase decisiva di attuazione con la firma del protocollo d'intesa tra l'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Firenze e la Direzione Regionale per la Toscana ufficio scolastico Provinciale di Firenze.Il progetto è sostenuto anche dai Consigli di Quartiere, dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, da un gruppo di associazioni e da alcune cooperative che hanno costituito un raggruppamento temporaneo (Coop.G. Barberi , Cepiss, Arca, il Pozzo, Ass.ne Progetto Arcobaleno, Centro La Pira, Centro Sociale Barberi, il Muretto), dall'associazione VIVA e per quanto riguarda la Banca dati sulle esperienze di didattica interculturale , dalla Biblioteca di Documentazione Pedagogica.In effetti la prima parte dello stesso progetto è già stata avviata in fase sperimentale nello scorso mese di novembre e sono già in funzione due Centri: nel Quartiere 1, presso la Scuola Agnesi di via Maffia 21, e nel Quartiere 4 presso la Scuola Barsanti di via delle Torri. Nel primo caso i ragazzi iscritti, tra i 6 e i 13 anni, sono già 71, mentre 62 frequentano i Laboratori delle scuole.Alla scuola Barsanti gli iscritti al Centro sono 58.Il Centro di prossima apertura prevista per febbraio presso la scuola Paolo Uccello, è quello del Quartiere 5.I ragazzi arrivano da diversi Paesi: le etnie più presenti sono quella Albanese, 32 iscritti (24,80%), quella Rom, 30 iscritti (23,26%), e quella cinese, 17 iscritti (13,18%). In totale sono 24 i Paesi rappresentati.'Quando parliamo di integrazione ha detto l'assessore Daniela Lastri dobbiamo necessariamente pensare come primo, e indispensabile, strumento alla scuola. Firenze e la Toscana sono al quinto posto tra le Province italiane e tra le Regioni per numero di alunni stranieri iscritti a scuola. Nella nostra provincia sono 4.441 e la stragrande maggioranza sono in città. Sono numeri che devono farci riflettere e spingerci a trovare sempre nuove strade'' I dati si riferiscono all'anno scolastico 1999/2000 che, secondo le fonti ministeriali, aveva fatto registrare un incremento in tutta Italia del 39,9%. Un percentuale analoga sarebbe registrata per l'anno scolastico 2000/2001, anche se ancora mancano dati ufficiali.'A Firenze poi - ha aggiunto l'assessore abbiamo un problema in più: abbiamo la presenza di ben 118 diverse cittadinanze rappresentate più di noi ne hanno solo Milano e Roma. Ciò comporta che anche nei Centri di alfabetizzazione gli insegnanti e gli operatori presenti non possono seguire lo stesso tipo di programmazione e soprattutto di approccio. Così come diversa è senza dubbio la presenza di cittadini stranieri in alcune zone della città''.'Quello dei Centri e dei Laboratori nelle scuole ha concluso l'assessore è senza dubbio una prima importante risposta della città ai problemi di integrazione dei cittadini stranieri, anche se è chiaro che quando arrivano in età scolastica la strada diventa più facile, perché i bambini, se adeguatamente educati a scuola e in famiglia, sono capaci di superare le differenze' meglio degli adulti''. (dm)Come funzionano i Centri: intervengono prevalentemente sulla fascia d'età 6 13 anni, ma, vista la richiesta delle scuole, si prevede l'estensione dell'intervento anche agli studenti del biennio delle scuola media superiore. Ogni gruppo, seguito da insegnanti e personale qualificato, sarà composto da un massimo di 7 ragazzi. accolgono ragazzi e studenti delle scuole del quartiere, sede del centro, ma anche studenti provenienti da altri quartieri, in attesa del completamento della rete cittadina dei centri. Dispongono di un proprio spazio adeguatamente organizzato sia strutturalmente che per le strumentazioni didattiche necessarie. Sono aperti la mattina e il pomeriggio, dal lunedì al venerdì, per consentire la massima flessibilità nella strutturazione dei moduli di frequenza e per accogliere gli studenti in orario scolastico, sia che frequentino le elementari in classi a tempo pieno o a moduli, sia che frequentino la scuola media inferiore. Sono collegati alle scuole attraverso un servizio di pulmino. Possono offrire la mensa per facilitare la frequenza al Centro. I moduli di frequenza presso il Centro hanno indicativamente una durata non superiore a due/tre mesi e sono strutturati per consentire la contemporanea frequenza al Centro e a scuola. La partecipazione alle attività può essere bisettimanale trisettimanale o, in un primo periodo, settimanale. Il Centro collabora con la scuola mettendo a disposizione le schede biografico-cognitive elaborate per ciascun ragazzo nella fase di accoglienza, e, con gli insegnanti, valuta periodicamente i risultati ottenuti. Il Centro si attiva anche per iniziative di "rinforzo" della prima alfabetizzazione, attraverso l'organizzazione nelle scuole di laboratori multidisciplinari, programmati con gli insegnanti. Il Centro può essere utilizzato anche in orario extrascolastico o in periodi di chiusura della scuola con una specifica programmazione. Può essere utilizzato come luogo di studio e mantenimento della lingua d'origine con la collaborazione della scuola, delle famiglie e delle Comunità straniere.