Grazzini (Vicepresidente commissione cultura) interviene su Sergio Staino
Questo il testo dell'intervento del Vicepresidente della commissione cultura Graziano Grazzini su Sergio Staino:«Negli ultimi tempi sembra di assistere ad una serie di "commissariamenti politici" da parte del Sindaco con i suoi uomini di fiducia di importanti istituzioni culturali cittadine che. al di là del valore dei singoli, "normalizzano" di fatto la città rispondendo solo a Domenici del loro operato.Ecco l'ultimo esempio: dopo un imprecisato numero di dimissioni annunciate e poi ritirate durante precedenti gestioni e con assessori diversi, dopo aver litigato con mezzo mondo e aver denunciato una lunga serie di complotti amministrativi ai suoi danni, ecco che l'assessore Siliani, evidentemente in nome e per conto del Sindaco, candidamente annuncia il ritorno di Sergio Staino con nuovo incarico. Stavolta dovrà progettare eventi culturali per l'area metropolitana,Oltre alle citate controindicazioni riguardanti la compatibilità "ambientale" dell'interessato con i collaboratori esistono altri interrogativi al proposito.Primo non risultano ancora i gradimenti dei comuni limitrofi i cui assessorati alla cultura verrebbero in questo settore anch'essi "commissariati",L'arrivo del direttore Mauro Pagani, se non altro garantiva una terzietà rispetto alle solite consorterie locali permettendo anche a nuovi artisti di esprimersi. A questo punto che farà Pagani? Accetterà questa nuova situazione? Il ritorno di Staino implica da parte dell'amministrazione una valutazione negativa del suo lavoro? Non sarebbe forse opportuno valorizzare meglio la struttura esistente invece di fare contratti ai "santoni" di turno? C'è il rischio che la loro funzione di parafulmini li veda sempre più come i responsabili dei successi od insuccessi delle politiche culturali, al posto del Sindaco e assessore di riferimento?Ultima nota ma non ordine di importanza: la pluralità dovrebbe essere l'elemento cardine di ogni politica in materia culturale; di Staino è nota la più volte sperimentata faziosità, legittima allorché esercitata in un circuito privato, molto meno quando finanziata da soldi pubblici»(fn)