Bimbo nomade: assessore Lastri, lavorare insieme per interventi concreti
'Non strumentalizziamo un dramma umano che sta vivendo un gruppo di bambini''. E' il messaggio che l'assessore all'infanzia e all'adolescenza Daniela Lastri e la presidente del Quartiere 5, Stefania Collesei, vogliono lanciare con forza a proposito della vicenda del bambino rom trovato drogato nei pressi della Stazione di Santa Maria Novella.'Dobbiamo solo lavorare, tutti insieme, per cercare soluzioni che non gettino fumo negli occhi ma che siano reali. Oggi, ad esempio, dovrà essere trovata accoglienza permanente per lui e per le sorelline, e a questo coloro che hanno la responsabilità di intervenire stanno lavorando''. 'Quando ci sono casi così particolari ha proseguito l'assessore l'affidamento del bambino non può essere dato senza tenere conto della generale situazione familiare e del contesto sociale in cui è collocato''.Occorre infatti precisare che il bambino e le sorelle 'non sono ospiti del campo dell'Olmatello, come è stato scritto da alcuni organi di informazione ha detto Stefania Collesei e che per loro i servizi sociali avevano trovato sistemazioni in Istituto da dove ben presto sono riusciti a scappare''.'Diversa invece era la situazione che si sta verificando all'Olmatello. Il Tribunale dei Minori aveva infatti affidato altri bambini della stessa famiglia ad un parente che qui ha la residenza, nonostante il parere contrario espresso dal Comitato di Gestione del campo, organismo del Consiglio di quartiere. Abbiamo fatto presente più volte ha detto la presidente che questa decisione, oltre ad essere in contrasto con le norme che regolano l'accesso al campo, non è certo né sicura né adeguata per l'incolumità degli stessi minori''. Per questo motivo per tutti i bambini era stata poi trovata una soluzione di accoglienza in Istituti dove nove di loro ancora si trovano.'Il percorso avviato per risolvere il problema ha aggiunto l'assessore Lastri non è certamente facile, e non può comunque essere reso pubblico anche per garantire la tutela dei minori e la riservatezza necessaria per aiutare le strutture pubbliche e private all'accoglienza. Tra l'altro stiamo lavorando alla realizzazione del Centro sicuro', una struttura di accoglienza 'breve', per bambini fino a 14 anni, che sarà pronta entro l'anno. Il Centro, però, avrà la funzione di dare tempo ai servizi sociali di individuare le famiglie dei minori, cui seguirà un percorso seguito dagli stessi servizi e la segnalazione al tribunale dei minori''. Nella struttura lavoreranno assistenti sociali, educatori e agenti della Polizia municipale per un primo intervento di recupero e socializzazione degli 'ospiti'.'La vicenda di ieri, piuttosto, ripropone con forza un altro problema ha concluso che più volte abbiamo segnalato. Dobbiamo reprimere e emarginare in tutti i modi le culture della violenza e della sopraffazione. Verso quegli adulti, che siano genitori o parenti prossimi, che sfruttano i minori rendendoli schiavi o in condizioni di stato di abbandono, bisogna intervenire in maniera più veloce con provvedimenti severi fino all'espulsione di chi si renda colpevole di questi reati.'' (dm)