Immigrazione, la proposta dell'assessore Monciatti: «Ci vuole un nuovo strumento che coinvolga istituzioni, categorie e volontariato»

Un nuovo strumento che possa dare risposte concrete ai problemi dell'immigrazione, che coinvolga i sindaci dell'area fiorentina, i sindacati, le associazioni di categoria, le associazioni dei cittadini extracomunitari, il terzo settore e il volontariato, che attraverso la convergenza tra politiche sociali e politiche economiche si sostanzi con una integrazione fra i Patti territoriali di solidarietà e i Patti territoriali per l'Occupazione. E' la proposta del Comune di Firenze, emersa attraverso la relazione dell'assessore all'Immigrazione Marzia Monciatti durante la seduta di giunta di oggi, a cui ha partecipato l'arcivescovo di Firenze cardinale Silvano Piovanelli. "Una proposta – sottolinea Marzia Monciatti – che rilanciamo a tutti i soggetti coinvolti, ai quali chiediamo anche un maggiore dinamismo, indispensabile nella costruzione del nuovo strumento. Il Comune di Firenze vuole attuare subito un tavolo di concertazione: aspettiamo risposte concrete"."Il dibattito in corso in Toscana – ha aggiunto l'assessore – sta riproponendo in modo evidente il tentativo di costruire forme di coordinamento locale basate sulla concertazione. Il Patto territoriale di solidarietà, strumento previsto dalla legge regionale 72/97, si fonda sulla centralità del territorio e del contesto locale, e sull'esigenza sia di concertare ed integrare politiche, impegni, risorse e competenze, sia di coordinare i progetti e gli interventi. A questo va integrato il sostegno per l'inserimento nel mondo del lavoro. E' in questo contesto che si pone anche il progetto del Mercato multietnico, che è quindi da intendersi come uno dei progetti di lavoro e integrazione, ma non certo come l'unico".Molto è da fare, ma molto si sta già facendo. "Il pubblico, privato e privato sociale – spiega l'assessore – sono protagonisti di moltissime esperienze. Nell'attività di studio e di ricerca (raccolta dati sulle presenze, mappatura di fabbisogni e dei servizi, creazione di centri-studio); nell'informazione e accesso ai servizi (creazione di uffici stranieri comunali, di sportelli informativi, di guide multilingue); nella tutela della salute (sportelli di consulenza, centri di assistenza sanitaria per stranieri, interventi nei luoghi di lavoro, sostegno all'accesso alle prestazioni del servizio sanitario nazionale; nella ricerca di un alloggio (sportelli informativi, sostegno a mutui e alle cooperative di abitazione, creazione di fondi di garanzia, sostegno alle popolazioni rom); nell'accoglienza (gestione dei centri, distribuzione di pasti caldi, centri di ascolto); nella consulenza legale (centri specializzati), nell'inserimento nelle istituzioni (sostegno al coinvolgimento dei rappresentanti delle comunità straniere negli organismi decisionali)". E ancora, ricorda Marzia Monciatti, nel sostegno alle donne e all'infanzia (strutture di accoglienza, per gli affidi dei bambini, per i ricongiungimenti familiari, con l'introduzione di menù internazionali nelle scuole); nella vita sociale (feste, momenti di incontro, corsi di cucina internazionale); nella scuola (corsi di alfabetizzazione, corsi per insegnanti), nel lavoro (sportelli di consulenza, corsi sulla autoimprenditorialità, sostegno alle cooperative sociali)."In epoca di globalizzazione – ha concluso l'assessore nella sua relazione – siamo convinti che sia necessario comprendere che i flussi migratori diventeranno sempre più frequenti, con il rischio di creare nuovi tipi di esclusione sociale. Con le ‘nuove diseguaglianze' molti rischiano di vivere in una situazione in cui non esiste alcun contatto con il mondo ufficiale, con il mercato del lavoro, con la comunità politica, con la società più vasta. La globalizzazione non può essere imposta dall'alto, ma ha bisogno di iniziative dal basso per essere davvero una ‘globalizzazione dal volto umano'. A questo proposito mi piace citare un proverbio inglese: per valorizzazione ciò che ci circonda è necessario partire dalle radici dell'erba". (ag)