Con la mostra di Calatrava in Palazzo Strozzi Firenze riprende il dialogo con la grande architettura. Un confronto che si ripeterà ogni anno
Riaprire un dibattito su come si possa migliorare la qualità e la funzionalità degli spazi urbani a Firenze: è anche questo, al di là dell'opera esposta, l'obiettivo che il Comune si è posto promuovendo la mostra dedicata a Santiago Calatrava in Palazzo Strozzi. E per questo l'amministrazione intende organizzare una volta l'anno, a partire da questo evento, un confronto con architetti e ingegneri sul tema del rilancio dell'architettura e dell'opera di ingegneria "come elemento imprenscindibile per il rinnovo della qualità urbana", come afferma l'assessore all'urbanistica del Comune Gianni Biagi.Dunque Firenze riprende il dialogo con la grande architettura, che aveva interrotto trent'anni fa e un solo parzialmente ripreso negli anni Ottanta, con una serie di conferenze di grandi personalità. "L'architettura, nella città che è il simbolo stesso dell'innovazione architettonica nel Rinascimento continua Biagi deve tornare a essere parte integrante della crescita civile, culturale e morale della popolazione. E' qualcosa che deve essere ed è parte della vita di tutti. Noi viviamo dentro l'architettura che è la nostra città, e questo connota le nostre azioni e il nostro vivere, anche se non ce ne rendiamo conto. Questa è la funzione e il compito dell'architettura, che nella costruzione delle opere pubbliche caratterizza il territorio e il paesaggio urbano; ed è proprio questa la peculiarità dell'attività di Calatrava".La scelta di Firenze come sede della prima grande retrospettiva mondiale dell'opera dell'architetto spagnolo conferma il rapporto ideale tra la città, la sua architettura e l'opera di Calatrava. E non a caso come sede della mostra è stato scelto Palazzo Strozzi, uno dei luoghi simbolo di Firenze. "La rilevanza di questa manifestazione afferma l'assessore alla Cultura Simone Siliani conferma la vocazione di questa struttura ad essere polo d'attrazione delle massime espressioni della cultura contemporanea e non solo". E' in questo senso che l'amministrazione ha deciso di investire risorse importanti per la manutenzione e la valorizzazione di Palazzo Strozzi. "Nel piano triennale appena varato precisa l'assessore abbiamo stanziato oltre un miliardo. Il nostro obiettivo è che diventi sempre di più il punto di riferimento per le grandi mostre internazionali, oltre che centro di studio e documentazione di altissimo livello, grazie alla presenza del Gabinetto Vieusseux e dell'Istituto del Rinascimento ".La mostra si inaugura oggi 5 ottobre e resterà aperta fino al 7 gennaio 2001, in orario 10-20. (ag)Alleghiamo il comunicato ufficiale della presentazione della mostra."La grande architettura torna a Firenze. S'inaugura il 5 ottobre 2000, in Palazzo Strozzi, la prima retrospettiva completa di Santiago Calatrava, spagnolo, scultore, ingegnere e architetto, personalità tra le più dirompenti e prolifiche dell'architettura contemporanea (www.calatrava.com). La Città delle Arti e della Scienza a Valencia, gli aeroporti di Lione e di Bilbao, la torre delle telecomunicazioni a Barcellona, la stazione d'oriente di Lisbona, il ponte di Alamillo, la cattedrale di S. John the Divine a New York sono solo alcune delle opere che hanno imposto Calatrava, benché molto giovane (oggi ha solo 49 anni), all'attenzione internazionale.Promossa dal Comune (Assessorati alla Cultura e all'Urbanistica) e organizzata con il contributo prezioso della Comunità Valenciana, la mostra si collega alla tradizione delle grandi esposizioni che fin dagli anni Sessanta Firenze ha dedicato ai maestri dell'architettura contemporanea (Frank Lloyd Wright, Le Courbusier, Alvar Aalto). Calatrava ha peraltro scelto Firenze per presentare per la prima volta una panoramica globale della propria opera: sculture e disegni di piccole e grandi dimensioni, modelli e fotografie, oltre a una parte significativa degli oltre 65 mila progetti da lui prodotti ad acquerello. Ha curato mostra e allestimento l'architetto Manuel Blanco, docente all'Universidad Politecnica de Madrid."Questo evento", ricorda il sindaco Leonardo Domenici, "segna la volontà di Firenze di tornare a parlare di architettura. La mostra di Calatrava è un invito esplicito a ripensare la città non solo come luogo di conservazione di ciò che hanno fatto le generazioni precedenti, ma anche come spazio di creazioni innovative".Nato a Valencia e specializzatosi nel 1981 a Zurigo, Calatrava costituisce un caso unico tra gli architetti dell'ultima generazione. I suoi disegni e sculture (corpi umani spesso in movimento, studi anatomici, scheletri, ali d'uccello, tori in azione, edifici, strutture, forme in movimento) sono opere d'arte autonome, ma anche laboratorio d'idee, elementi concettuali pronti a svilupparsi, attraverso procedimenti complessi, in sculture e costruzioni.Il suo vivo interesse per il Rinascimento (da qui anche la scelta di Palazzo Strozzi) riflette una pulsione estrema verso l'unicità del sapere che in quell'epoca straordinaria consentì a Leonardo, Michelangelo e a molti altri di padroneggiare insieme tecnologia e arte, di essere contemporaneamente grandi ingegneri e grandi artisti. In questo contesto poetico, Calatrava attinge a molte fonti d'ispirazione: dalla Grecia classica agli impressionisti (Degas, Cezanne), dalle sculture di Naum Gabo, Povsner, Brancusi, Max Bill, a quelle più recenti di Donald Judd, Kenneth Nelson, David e Tony Smith.Calatrava resta comunque figlio della tradizione iberica e dei movimenti intellettuali clandestini fioriti in Spagna negli ultimi anni del franchismo. La sua prospettiva critica rispecchia la crisi della principale corrente dell'architettura moderna della generazione post '68, nonché il dinamismo della nuova cultura tecnologica globale. La sua architettura possiede una forte base tecnologica, ma anche la capacità di generare nuove metafore oniriche. La sua indagine sul movimento assume i modi dei surrealisti, di Bunuel, talvolta anche di Freud. Calatrava ci fa conoscere strutture sperimentali, ci libera dal loro dimensione statica e ci introduce in altri mondi dove si materializzano desideri e aspirazioni."Calatrava", spiega il curatore della mostra Manuel Blanco, autore tra l'altro di una bella monografia, "è uno straordinario creatore di monumenti contemporanei. Legando all'ambiente le sue opere, trasforma l'immagine del mondo in cui viviamo, lo fa diventare suo e nostro, crea gli emblemi di una nuova era, le icone della nostra società".Catalogo: Santiago Calatrava drowings and sculptures, prefazione di Michael Levy, editore Robertina Calatrava, Zurigo, pag. 136, Lit. 48.000Orari: tutti i giorni, ore 10 20. Ingresso: Lit. 7.000 (ridotto 4.000")