Tondi (CCD): «Cosa intende fare l'amministrazione per la gestione del centro ippico Vespucci?»
Cosa intende fare l'amministrazione per la gestione del centro ippico Vespucci? E' il quesito posto in un'interrogazione al Sindaco dal capogruppo del CCD Federico Tondi.Tondi sottolinea anzitutto «la situazione di stallo in cui si trova anni la gestione del centro ippico Vespucci da decenni in concessione alla società "CIT" che risulta essere morosa da tempo nei confronti del Comune»«La volontà dell'amministrazione - prosegue Tondi - sembrerebbe finalizzata a consentire l'esercizio di un diritto di prelazione a favore del CIT per il rinnovo della gestione e che solo in caso di rifiuto all'esercizio da parte del concessionario stesso, il Comune procederebbe ad indire una gara d'appalto»Tondi chiede quindi di sapere «se in corso di procedimento di transazione con la società predetta sia legittimo o comunque non sia contrario al principio generale del buon andamento della pubblica amministrazione ovvero dell'interesse pubblico concedere la facoltà di esercitare la prelazione sulla gestione». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:OGGETTO: PER CONOSCERE LE INTENZIONI DELL'AC IN MERITO ALLA GESTIONE DEL CENTRO IPPICO V.VESPUCCI.GRUPPO PROPONENTE: C.C.D.Il Sottoscritto consigliere comunale,VERIFICATA la situazione di stallo in cui si trova anni la gestione del Centro Ippico Vespucci da decenni in concessione al CIT che risulta essere moroso da tempo nei confronti del Comune di Firenze;CONSIDERATA la transazione in corso con il CIT stesso allo scopo di un pur parziale recupero delle somme evase;PRESO ATTO che la volontà dell'Amministrazione comunale sembrerebbe finalizzata ad consentire l'esercizio di un diritto di prelazione a favore del CIT per il rinnovo della gestione e che solo in caso di rifiuto all'esercizio predetto da parte del concessionario stesso, il Comune procederebbe ad indire una gara d'appalto;INTERROGA IL SINDACOPer sapere,Se in corso di procedimento di transazione con la società predetta sia legittimo o comunque non sia contrario al principio generale del buon andamento della Pubblica Amministrazione ovvero dell' interesse pubblico stessa concedere la facoltà di esercitare la prelazione sulla gestione;