Checcucci (AN): «Illegittima la tassa che i fiorentini pagano al "Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti"»

La tassa che i fiorentini pagano al "Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti" è illegittima. E' quanto sostiene, in un'interrogazione urgente al Sindaco, la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Dal 1997 - si legge nel documento - il Consorzio estende il suo ambito di operatività anche sui territori fiorentini che si trovano sulla riva sinistra dell'Arno, oltre ai bacini dell'Ema, della Greve, delle zone del Vingone, Scandicci e Badia a Settimo». «Il Consiglio comunale - prosegue la Checcucci - ha approvato all'unanimità una mozione in cui si chiede espressamente la riforma del sistema di manutenzione idraulica e la trasformazione dei consorzi in strutture diverse, prendendo atto dell'inadeguatezza di tali strutture e della conseguente iniquità del tributo di bonifica che i cittadini sono chiamati, comunque, a pagare».Secondo la consigliera di AN «tale tributo può essere richiesto solo ove si dimostri il beneficio che l'intervento di "bonifica" garantisce all'immobile e quindi il conseguente aumento di valore dello stesso».Il problema, ha sottolineato la Checcucci è che, «nonostante il contenuto della mozione, il riconoscimento dell'inadeguatezza di questo consorzio e della necessità di una riorganizzazione delle modalità di intervento in questo delicato settore», «i bollettini con richiesta di pagamento continuano ad essere inviati ed in alcuni di essi figurano irregolarità che presentano tutti i presupposti per contestazioni nelle sedi giudiziarie».Per questo la Checcucci chiede al Sindaco di sapere «che cosa è stato fatto per concretizzare gli indirizzi contenuti nella mozione e per dare esecuzione alle richieste» e «se non ritenga opportuno, nell'arco di tempo che occorrerà per dare seguito a quanto sopra indicato, sospendere l'esazione del tributo che appare, sempre di più, illegittimo poiché infondato». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONE URGENTEOggetto: tassazione relativa al Consorzio di Bonifica delle Colline del ChiantiCONSIDERATO CHEIl Consorzio di bonifica delle colline del Chianti dal 1997 estende il suo ambito di operatività anche sui territori fiorentini che si trovano sulla riva sinistra dell'Arno, oltre ai bacini dell'Ema, della Greve, delle zone del Vingone, Scandicci e Badia a Settimo;TENUTO CONTO CHECome già sottolineato nella 6° commissione ove questa questione è stata affrontata, la struttura e la configurazione del Consorzio di bonifica, rimasta identica a come era prima (quando aveva forse un senso parlare di bonifica) è ad oggi in contraddizione con gli interventi di cui il territorio necessita, volti sostanzialmente alla prevenzione e diminuzione del rischio idraulico;ALLA LUCE DEL FATTO CHEÈ stata approvata all'unanimità una mozione in cui si chiede espressamente la riforma del sistema di manutenzione idraulica e la trasformazione dei consorzi in strutture diverse, prendendo atto dell'inadeguatezza di tali strutture e della conseguente iniquità del tributo di bonifica che i cittadini sono chiamati – comunque – a pagare;CONSIDERANDO INOLTRE CHETale tributo può essere richiesto solo ove si dimostri il beneficio che l'intervento di "bonifica" arreca all'immobile e quindi il conseguente aumento di valore dello stesso;RILEVATO ALTRESI' COMENonostante il contenuto della mozione e il riconoscimento (non potrebbe essere diversamente) dell'inadeguatezza di questo consorzio e della necessità di una riorganizzazione delle modalità di intervento in questo delicato settore, tenuto conto anche degli ingenti fondi ad esso destinati da parte dello Stato, Regione e Provincia, i bollettini con richiesta di pagamento continuino ad essere inviati e che in alcuni di essi figurino irregolarità che presentano tutti i presupposti per contestazioni nelle sedi giudiziarie;SI INTERROGA IL SINDACO per sapere- che cosa è stato fatto per concretizzare gli indirizzi contenuti nella mozione e per dare esecuzione alla richieste;- se non ritenga opportuno nell'arco di tempo che occorrerà per dare seguito a quanto sopra indicato, sospendere l'esazione del tributo che appare, sempre di più, illegittimo poiché infondato.