Giapponese sfrecciava a 150 all'ora: "Troppo belle le moto italiane", spiega ai vigili
Due cittadini nazionalità giapponese sono stati protagonisti ieri di due diversi episodi con l'intervento della Polizia municipale: il primo è stato fermato in città mentre correva con la moto a 150 km l'ora, mentre al secondo è stato restituito il portafoglio rubato da un borseggiatore yugoslavo, preso dopo un inseguimento in centro.Il primo episodio è accaduto nel lungarno Aldo Moro: i vigili stavano controllando la velocità dei veicoli, quando si sono visti sfrecciare davanti un Ducati 748 ad oltre 150 km all'ora. La moto è stata fermata e il conducente, di nazionalità giapponese, ha spiegato che l'aveva appena comprata e che la stava provando. Per lui sono scattate la multa, il ritiro della patente e il fermo del veicolo per tre mesi, visto che non era in regola con la riconversione delle patenti estere. Nessuna protesta da parte del proprietario ma, come raccontano gli stessi agenti, soltanto un deciso apprezzamento per le "troppo belle" moto italiane. Durante lo stesso servizio sono state ritirate altre tre patenti, sempre per eccesso di velocità. "Ricordiamo spiega la polizia municipale che il ritiro scatta quando il limite di velocità fissato viene superato di oltre 40 km orari. In città, dove il limite è di 50 all'ora, con l'applicazione della tolleranza del 5%, la sanzione scatta se si superano i 95 km l'ora. E siccome purtroppo i rilievi di questi eccessi sono molto frequenti, i nostri controlli sono quanto mai necessari: per tutelare la sicurezza dei cittadini e per far capire che le regole vanno rispettate".L'altro episodio che ha visto protagonista, suo malgrado, un cittadino giapponese è accaduto in piazza Duomo dove due borseggiatori, dopo un "colpo" tra la folla di turisti, sono stati individuati dai passanti e indicati agli agenti in servizio nella piazza. E' scattato l'inseguimento nelle strade intorno al Duomo, i due ladri sono divisi ma uno dei due è stato bloccato in via dell'Oriuolo: il portafoglio che aveva con sé è risultato appartenente a un turista giapponese, che oltre ai documenti ha potuto recuperare anche circa un milione e mezzo in varie valute. (ag)