Nessuna nuova baracca nell'area di San Donnino

"Nell'area di San Donnino non è stata rilevata la presenza di nessuna nuova baracca o di nuovi insediamenti, dopo l'operazione di sgombero dello scorso luglio. Nessuno è tornato ad occuparla, nessuno ha ricostruito niente. Questo anche in virtù del fatto che nella zona sono tuttora in corso i lavori di bonifica, iniziati subito dopo l'intervento, con mezzi in azione sotto la nostra costante vigilanza". La precisazione del Nucleo controllo del territorio della Polizia municipale è chiara, e rettifica quanto affermato dall'articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Nazione dal titolo "Piagge, risorgono le baracche dei nomadi"; articolo in cui si afferma che, dopo lo sgombero di un mese fa, in quell'area "tutto è tornato come prima".Delle circa 130 persone presenti allora nell'area di San Donnino, solo di un nucleo di Rom (circa trenta fra adulti e bambini) vive ancora nella zona: hanno chiesto asilo politico e si sono trasferiti nell'area della Nave di Brozzi. Delle altre, in prevalenza di nazionalità rumena, la polizia municipale precisa che "non è stata rilevata traccia né a San Donnino né nelle aree adiacenti"."Quello di luglio – spiega l'assessore Andrea Ceccarelli, vicesindaco al momento del blitz – è stato il primo significativo atto di un programma che l'amministrazione sta portando avanti con impegno anche se non senza difficoltà, vista la complessità e la delicatezza della situazione che ora, dopo lo sgombero di San Donnino, riguarda in particolare la Nave di Brozzi. Ricordo che ci sono di mezzo nuclei familiari con bambini e persone che hanno chiesto asilo politico. Abbiamo comunque già trovato sistemazione a una ventina di Rom e contiamo di risolvere entro breve tempo altri casi. L'obiettivo è quello di mettere fine al più presto a una situazione di degrado intollerabile sia per la città, sia per chi la vive in prima persona. E su questo l'impegno del Comune non è mai venuto meno". (ag)