Anziani: l'assessore Billi scrive al direttore Telecom per i telefoni pubblici nelle residenze

Il problema era emerso già lo scorso anno, sempre nel periodo estivo. In questi giorni la Telecom ha avviato una nuova revisione dei propri apparecchi pubblici, in particolare una verifica sugli introiti che questi garantiscono all'azienda.Come già lo scorso anno, l'occhio dei dirigenti Telecom si è fermato anche sui telefoni pubblici all'interno di alcune residenze per anziani dove, probabilmente, questi telefoni non ‘rendono' abbastanza.Senza entrare nel merito dei parametri del servizio, l'assessore alle politiche sociosanitarie Giacomo Billi ha inviato una lettera al Direttore Telecom Toscana, Pierpaolo Bonazzi, chiedendo di ‘ripensare' il programma in atto e ricordando come, per molti anziani, il telefono pubblico resta spesso l'unico contatto con l'esterno.(dm)ALLEGATA LA LETTERA DELL'ASSESSORE BILLIProt 28 giugno 2000Al Direttore TelecomDirezione ToscanaDr. Pierpaolo BonazziV.le Guidoni 4250127 - FirenzeIllustre Direttore,numerose strutture residenziali per anziani ci segnalano che a seguito di una vostra recente iniziativa, vengono tolti da tali ambienti quegli apparecchi telefonici pubblici che non garantiscono un introito sufficiente secondo i parametri del servizio.In alcune situazioni, addirittura, trattasi dell'unico apparecchio pubblico disponibile nella residenza.Mi pare superfluo dover sottolineare come tale fatto investa pesantemente non tanto e solo l'organizzazione del presidio bensì la vita stessa delle persone che vi risiedono che spesso trovano nel contatto telefonico l'unica possibilità di mantenere viva la rete dei rapporti con parenti ed amici.Si tratta quindi di una decisione che non ha solo risvolti economici ma anche sociali e quindi ritengo che non possa essere assunta dalla Telecom come un fatto di ordinaria gestione, fra l'altro a tutto danno dell'immagine della vostra Azienda.Non dubito che la Sua sensibilità consenta di riprendere in esame la questione, trovando soluzioni che risolvono i casi limite o suggeriscono possibili nuove strade per risolvere il problema.Per questo motivo desidero incontrarLa con sollecitudine certo che nel frattempo Lei si adopererà per risolvere quei casi – come quello ad esempio della Fondazione Placci con sede in Settignano – che hanno prodotto anche l'interessamento della competente Commissione del Consiglio Comunale di Firenze.Cordiali saluti,Dr. Giacomo Billi