Ordinanza del sindaco sui pit-bull. "I proprietari vanno responsabilizzati. Regole severe, ma nessuna criminalizzazione"
Il pit-bull non deve diventare una moda e chi possiede uno di questi cani deve essere responsabilizzato. Con questi obiettivi oggi il sindaco Leonardo Domenici ha firmato un'ordinanza che prevede obbligo di museruola e guinzaglio corto, multe fino a 400mila lire e divieto di allevamento: nuove norme per una razza da combattimento che si sta diffondendo anche sul territorio fiorentino e che, come i fatti di cronaca dimostrano, troppo spesso diventa una minaccia per le persone o per gli altri cani.In particolare l'ordinanza riguarda i pit-bull, gli staffordshire-terrier (una specie simile ai pit-bull ma leggermente più piccola) e i gli incroci da loro derivati; tutte razze relativamente recenti e non registrate dall'Ente nazionale cinofilia italiana (Enci), che quindi non partecipano alle mostre canine. Le nuove norme, concordate con l'Unità operativa Sanità Animale della Asl 10, sono severe ma seguono un principio preciso: responsabilizzare direttamente i proprietari e contrastare il diffondersi della "moda" del pit-pull, senza però prevedere tecniche cruente verso gli animali, come la sterilizzazione o addirittura l'abbattimento.Nello specifico, l'ordinanza prevede che questi cani "nei luoghi pubblici o aperti al pubblico debbano essere provvisti di solida museruola, applicata in modo da impedire assolutamente che possano anche imperfettamente, addentare o che possa essere tolta con facilità, e che debbano essere condotti a mano con guinzaglio di lunghezza non superiore a un metro, sotto la diretta responsabilità del proprietario"; le violazioni, sanzionate secondo l'articolo 650 del codice penale, prevedono fino a 400 mila lire di multa e l'eventuale sequestro dell'animale; è inoltre vietato l'allevamento (gli allevatori hanno 30 giorni di tempo per adeguarsi; a Firenze risulta esistere un solo allevamento)."La nostra intenzione spiega il sindaco Domenici non è quella di criminalizzare questi animali, ma di evitare il diffondersi di una moda pericolosa. All'anagrafe canina di Firenze sono censiti circa un centinaio di pit-pull, ma il loro numero è in crescita; e soprattutto sono in crescita gli incidenti che coinvolgono questi animali, che se aggrediscono procurano sempre lesioni gravi". Essendo cani da attacco e non da difesa, per la loro conformazione fisica e per indole i pit-pull hanno bisogno di una gestione attenta. "Proprio per questo dice Domenici il Comune, che già organizza corsi per i proprietari di cani in collaborazione con l'Asl e l'Arma dei Carabinieri, sta pensando di renderli obbligatori per i cani oggettivamente pericolosi, cioè quelli che hanno morso più volte o provocato prognosi superiori ai 40 giorni".A Firenze i cani censiti sono in tutto 20mila (un dato che si calcola corrisponda a circa il 90 per cento di quelli effettivamente esistenti); il più diffuso è il bastardo, seguito dal setter e dal pastore tedesco. (ag)