CCD: «Più poteri ai Quartieri altrimenti è meglio abolirli»

Non bisogna ridurre i quartieri a semplici uffici di erogazione di servizi ma è necessario piuttosto che le circoscrizioni siano messe in grado di funzionare nella pienezza delle loro prerogative. Altrimenti è meglio abolirle.E' la posizione illustrata dal capogruppo del CCD in Palazzo Vecchio Federico Tondi, dal consigliere di quartiere Alessandro Del Taglia e dal segretario comunale Vincenzo D'Angelo, secondo i quali ai Quartieri «devono essere trasferite certe deleghe reali, pesanti e concrete», come quelle che riguardano, ad esempio, «la mobilità, la sicurezza sociale, la polizia municipale, gli sportelli per il rilascio di certi permessi, gli immigrati ed i disabili».«Abbiamo sempre creduto nella validità di tale processo e nell'esperienza dei Consigli di quartiere - hanno sottolineato Tondi, Del Taglia e D'Angelo - ritenendo del tutto funzionale alla società civile e all'organizzazione cittadina uno schema istituzionale che decentrasse funzioni, competenze sul territorio e che, nel contempo, esaltasse il ruolo delle circoscrizioni come elemento dotato di propria autonomia». «Purtroppo a Firenze - hanno aggiunto i tre esponenti del CCD - è sempre esistito un partito trasversale a tutte le forze politiche che persegue un sottile e sotterraneo progetto per far naufragare nei fatti l'esperienza del decentramento»Secondo il CCD «per una Firenze città metropolitana deve essere concepita una diversa distribuzione del potere, con uno schema cioè, che abbia in sé il potenziale per favorire la partecipazione dei cittadini in fase deliberativa e per smantellare, nel contempo, gli ostacoli burocratici di una organizzazione fortemente centralizzata come quella attuale che non ha intenzione di realizzare questo progetto innovativo con il rilascio ai Quartieri di deleghe reali, pesanti, complete».«S'impone un atto politico del Consiglio Comunale con cui venga decisa unanuova linea politica sul decentramento - hanno spiegato Tondi, Del Taglia e D'Angelo - una vera e propria "devolution" che sancisca i consigli circoscrizionali come istituzioni politiche territoriali decentrate, che vanno quindi rispettate e aiutate a svilupparsi, dando loro adeguati poteri, strutture, autonomia finanziaria e, soprattutto, autonomia politica».«Per fare questo - hanno concluso - non è necessario operare modifiche strutturali agli impianti statutari e regolamentari del Comune di Firenze ma è sufficiente utilizzare l'art. 42 comma 2 dello Statuto del Comune per ottenere una nuova e sostanziale ripartizione di deleghe tra Comune e circoscrizioni». (fn)