Rapporto Onu sullo sviluppo umano. De Mistura: "Buona la posizione dell'Italia, ma ci sono ancora miglioramenti da fare"
Diciannovesima su 174 paesi: l'Italia esce più che discretamente dal confronto con gli altri paesi del mondo. "Una buona posizione che evidenzia un grande miglioramento ", commenta così il rappresentante delle Nazioni Unite in Italia Staffan de Mistura nel corso della presentazione del rapporto sullo sviluppo umano 2000, pubblicato dalle Nazioni Unite , svoltosi oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. "Ovviamente dipende dagli indicatori , ma sulla qualità della vita, uno dei criteri fondamentali dello sviluppo umano, che non è fatto solo di denaro, l'Italia è ben piazzata". Ciò significa che la salute, la durata dell'età media, l'alfabetizzazione, la posizione della donna stanno migliorando. "Va molto bene nel settore della lunghezza della vita, di coinvolgimento delle donne nella realtà dell'economia del paese e della politica, dell'alfabetizzazione, anche digitale" dice de Mistura. E sulle donne il rappresentante Onu fa una riflessione sottolineando che l'Italia è ancora debole sul terreno del coinvolgimento politico femminile "Solo il 10% del totale delle donne è coinvolto nella rappresentanza politica". Altri passi da fare sono sulla rapidità dell'esecuzione della giustizia e riguardo alla povertà di alcuni strati della società. Il rappresentante Onu ha fatto anche alcune osservazioni sulla democrazia: "non è sufficiente che sia data la possibilità di votare perché siano rispettate le minoranze. Lo abbiamo visto in varie nazioni. Deve esserci un sistema nel quale le minoranze possano esprimersi e compartecipare alla gestione economica del paese"Filo conduttore di tutto l'incontro a cui erano presenti anche il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il rappresentante Undp Costante Muzio e il Vicepresidente di Mani Tese Filippo Mannuzzi, è stato il collegamento fra diritti umani e sviluppo e l'eliminazione della povertà "obiettivo che ogni Stato si deve porre", sottolinea Mistura, come l'abbattimento delle differenze ricchi e poveri che invece di diminuire, in senso assoluto è aumentata. (lb)Palazzo Vecchio, giovedì 29 giugno 2000