Menci (Rinnovamento): «Non priviamo il centro di nuovi servizi commerciali»

Nel centro storico il blocco delle licenze commerciali, al di là del metodo utilizzato per applicarlo, va studiato e concertato con le categorie economiche. E' quanto ha proposto il consigliere di Rinnovamento Italiano Simone Menci che oggi pomeriggio ha incontrato alcuni operatori economici.Secondo Menci «è incomprensibile che certi negozi come le pizzerie, che hanno a che fare con un certo turismo di massa, forse povero e certamente di passaggio veloce, non abbiano più spazio nel centro storico».«Forse è comprensibile - ha aggiunto Menci - che certi locali notturni come birrerie, e club privati, pur allontanati, secondo un'altra teoria, rivitalizzano il centro storico e ne rendono più difficile l'accesso ai piccoli criminali, italiani e stranieri».«E' però certo - ha aggiunto il consigliere di Rinnovamento Italiano - che ad esempio gommisti, elettrauto ed autofficine forniscono servizi ai residenti del centro storico: negarne la presenza può significare l'ulteriore allontanamento degli abitanti dal centro». «E perché negare i sexy-shop nel centro storico, accessibili ad italiani e stranieri? - ha proseguito Menci - vogliamo riproporre la battaglia di alcuni anni fa quando ci fu chi lottò contro un sexy-shop appositamente "coperto" vicino ad una scuola e non riusciva a vedere tutte quelle edicole piene di riviste pornografiche e videocassette in bella vista sulle strade di Firenze?».«Ben vengano invece 11 zone da far sponsorizzare - ha concluso Menci - cominciamo però sin da subito a sentire se le società internazionali come Microsoft, Coca Cola ed altre, sia le società fiorentine e toscane che stanno avendo un ruolo nazionale ed internazionale come CHL e Dada ed altre ancora». (fn)