Acquedotto: assemblea in Palazzo Vecchio con il sindaco
"Un percorso ad ostacoli che possiamo e dobbiamo portare a termine per garantire un servizio di distribuzione dell'acqua efficiente e per dare certezze a tutti i dipendenti, sia quelli che passeranno a Publiacqua, sia a quelli che resteranno in Comune". Il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo all'assemblea dei dipendenti dell'acquedotto che si è svolta questa mattina nel salone dei Dugento, detta le date e le scadenze del percorso che porterà all'adesione del Comune a Publiacqua (la società di scopo che dovrà gestire il ciclo delle acque nell'intera area fiorentina). L'assemblea, cui hanno partecipato l'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola, il direttore generale del Comune Carlo Paolini, i dirigenti dell'acquedotto e circa duecento lavoratori, si è svolta in un clima di confronto aperto ed ha formalmente avviato la fase finale del lungo iter di trasformazione dell'acquedotto fiorentino."Questo percorso - ha spiegato il sindaco dura da fin troppo tempo. Adesso dobbiamo accelerare e fornire scadenze precise per dare garanzie ai cittadini e ai lavoratori". Entro la fine di giugno verrà presentata in consiglio comunale la delibera di adesione del Comune a Publiacqua e, ha sottolineato il sindaco, "spero che in consiglio non ci siano ulteriori tentativi di far slittare tale decisione". Anzi, rivolgendosi direttamente ai dipendenti presenti nel Salone, li ha esortati a sollecitare i gruppi consiliari ad accelerare l'iter di definizione della scelta.Seconda data di riferimento la fine di settembre, in cui verrà definito il piano d'impresa della azienda. Entro la fine del 2000, invece, si concluderà la fase transitoria durante la quale i lavoratori dovranno essere messi nella condizione di poter scegliere se passare alla nuova società o esercitare il proprio diritto di opzione e restare a lavorare in Comune. "La nuova azienda ha aggiunto il primo cittadino dovrà fornire un servizio idrico efficiente e se le professionalità, l'impegno e le capacità dei dipendenti dell'acquedotto passeranno alla nuova azienda, l'intera città avrà più garanzie sulla qualità del servizio che verrà offerto".Il percorso di passaggio alla nuova società, le mansioni e i livelli contrattuali in cui verranno inquadrati i dipendenti dell'acquedotto, saranno discusse e verificate, invece, nel tavolo di confronto già avviato tra amministrazione e rappresentanze sindacali del Comune e in quello regionale. Il primo avrà il compito di precisare i nuovi livelli salariali, le mansioni, l'inquadramento contrattuale e le condizioni di lavoro per chi passa alla nuova società e di chiarire anche i percorsi di riqualificazione e formazione, nonché le ipotesi di inserimento, per chi resta a lavorare in Comune. In ogni caso, è stato sottolineato nel corso della assemblea, il contratto di Federgasacqua che verrà applicato a dipendenti della nuova società, è, dal punto di vista economico, più vantaggioso per i lavoratori rispetto a quello degli enti locali. Il secondo tavolo, quello regionale, avrà il compito di omogeneizzare il trattamento dei dipendenti provenienti dalle diverse forme di gestione del ciclo delle acque (dirette dei comuni o con aziende) che verranno sostituite da Publiacqua.Per il momento, i dipendenti dell'acquedotto che hanno chiesto di rimanere a lavorare in Comune sono stati 75 su 335, mentre alcune ulteriori garanzie sono arrivate dall'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola. "Il cuore industriale della nuova azienda ha precisato l'assessore saranno l'Anconella e Mantignano, nonché il depuratore di San Colombano. I dipendenti che passeranno alla nuova impresa, quindi, non dovrebbero essere costretti a cambiare il loro luogo di lavoro".Per quanto riguarda gli aspetti legati ai tanto discussi assetti societari di Publiacqua, l'assessore Coggiola ha ricordato che è stato definito un patto di sindacato di voto tra i vari soci che prevede una maggioranza qualificata dell'80% per l'assunzione degli indirizzi strategici della nuova impresa. "Poiché il Comune di Firenze deterrà almeno il 30% delle quote chiude Coggiola ciò garantirà che nessun indirizzo strategico potrà essere assunto senza il via libera dell'amministrazione fiorentina e, al contempo, siamo consapevoli che Firenze, da sola, non potrà imporre delle scelte". La trattativa sugli assetti societari, tuttavia, è ancora aperta e non è escluso che la posizione del Comune possa aumentare. "Il punto centrale ha concluso il sindaco non è più quello del peso di Firenze in Publiacqua. Il vero nodo è il piano industriale e la definizione del servizio offerto e della tariffa".