Sgherri (Rifondazione Comunista): «Nessuna discriminazione salariale per i lavoratori delle cooperative sociali»

I lavoratori delle cooperative sociali non devono essere discriminati rispetto ai loro colleghi che sono tutelati dal contratto nazionale di categoria.La richiesta è della capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri che su quest'argomento ha presentato un'apposita mozione.Secondo la Sgherri «nei servizi alla persona, nelle scuole ed in altri servizi ed interventi sempre più spesso si fa ricorso alle cooperative» e «nella programmazione regionale, nelle stesse pianificazioni comunali, nelle aziende sanitarie e negli enti di secondo grado il ricorso agli appalti e al coinvolgimento del lavoro delle cooperative è ormai diventato costante come soluzione strategica delle politiche di risparmio sul bilancio».Tale fenomeno, ha sottolineato la Sgherri, «si concentra soprattutto su gli interventi che riguardano l'assistenza alla persona» ma «questo sistema sta producendo nelle organizzazioni del lavoro un doppio regime di retribuzione, di garanzie e di carichi di lavori a parità di prestazione e di impegni professionali richiesti».Come se non bastasse, ha ricordato la capogruppo di Rifondazione Comunista, «il sistema degli appalti porta costantemente a misurarsi con la logica perversa delle offerte al ribasso e quindi con una concorrenzialità che oltre a determinare precarietà determina soprattutto abbassamento della qualità dei servizi e delle condizioni di lavoro innescando un circuito di non ritorno e di non controllo da parte delle istituzioni che anzi si prestano ad accettare questi meccanismi».«Questa politica - ha proseguito la Sgherri - porta ad una depauperazione professionale e culturale di quanti vengono coinvolti come lavoratori delle cooperative nei vari servizi e prestazioni e quindi accentua un sistema di sfruttamento e di carenze di garanzie individuali e collettive» e determina «una situazione di intollerabile incertezza su tutti gli aspetti della vita professionale dei lavoratori delle cooperative sociali».La mozione impegna il Sindaco a che il «Comune preveda da subito nei capitolati di appalto il rispetto dell'applicazione dei contratti nazionali di categoria individuando modalità idonee per adeguare quelli in atto», «a promuovere una forte iniziativa presso la Regione Toscana affinché venga rivista l'apposita legge al fine di inserire il rispetto formale sia della parte retributiva che normativa dei contratti nazionali di categoria» e, infine, a «promuovere attraverso gli strumenti interni di controllo su questi settori di lavoro e in stretto coordinamento con INAIL, INPS, Ufficio Provinciale del Lavoro e con le organizzazioni sindacali, un osservatorio permanente che produca periodicamente valutazioni, verifiche e relazioni da sottoporre al Consiglio comunale per le proprie competenze». (fn)Questo il testo della mozione:Soggetto Proponente Monica SgherriOggetto Prevedere nei capitolati d'appalto l'applicazione dei contratti nazionali di categoriaPremesso che in generale negli appalti nelle prestazioni socio assistenziali in particolare e in altri servizi ed interventi sempre più spesso si fa ricorso alla risorsa delle cooperative e come ormai questo fenomeno ha assunto una dimensione tale che richiede attenzione alle istituzioni per i risvolti sociali politici e sindacali;Constatato altresì come nella programmazione regionale, nelle stesse pianificazioni comunali, nelle aziende sanitarie e negli enti di secondo gradi il ricorso agli appalti e al coinvolgimento del lavoro delle cooperative sia ormai diventato costante come soluzione strategica delle politiche di risparmio sul bilancio;Rilevato che le rivendicazioni delle RSU di sanità, Enti Locali e Scuola in merito alla carenza strutturale di organici, peggioramento delle condizioni generali di lavoro in termini di carichi di lavoro, formazione e abbassamento della qualità dei servizi, nei servizi socio-assistenziali educativi e riabilitativi; condizioni tutte che si sono aggravate ulteriormente con il ricorso alle esternalizzazioni;Rilevato come tale fenomeno si concentra soprattutto su gli interventi che riguardano l'assistenza alla persona sia dal punto di vista educativo che riabilitativo sia dal punto di vista assistenziale complessivo e quindi come questo ponga l'esigenza alle istituzioni di verificarne qualità, modalità di rapporto con i lavoratori, consistenza quantitativa degli interventi che vanno ad essere attribuiti a questo settore;Preso atto che questo sistema sta producendo nelle organizzazioni del lavoro un doppio regime di retribuzione, di garanzie e di carichi di lavori a parità di prestazione e di impegni professionali richiesti;Considerato che il sistema degli appalti porta costantemente a misurarsi con la logica perversa delle offerte al ribasso e quindi con una concorrenzialità che oltre a determinare precarietà determina soprattutto abbassamento della qualità dei servizi e delle condizioni di lavoro innescando un circuito di non ritorno e di non controllo da parte delle Istituzioni che anzi si prestano ad accettare questi meccanismi;Considerato come questa politica porti a una depauperazione professionale e culturale di quanti vengono coinvolti come lavoratori delle cooperative nei vari servizi e prestazioni e quindi si accentui un sistema di sfruttamento e di carenze di garanzie individuali e collettive;Preso atto che è maturata la coscienza dei lavoratori delle cooperative di rifiuto di una situazione di intollerabile incertezza inerente tutti gli aspetti della propria vita professionale e come rivendicazione di una messa in discussione degli elementi contrattuali in atto a partire dalla richiesta dell'applicazione dei contratti di categoria (sanità, EE.LL., Scuola, ecc.) in ciò superando proprio la logica del semplice risparmio e impedendo ulteriore divisione e sfruttamento dei lavoratori;Preso atto altresì che è maturato negli Enti Locali la necessità di strumenti di controllo sugli appalti in materia rispetto delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (compreso la verifica sulla presenza in queste strutture di rappresentanti della sicurezza), sull'applicazione delle norme contrattualiIL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO1) Il Comune preveda da subito nei capitolati di appalto il rispetto dell'applicazione dei contratti nazionali di categoria individuando modalità idonee per adeguare quelli in atto;2) Promuovere una forte iniziativa presso la Regione Toscana affinché venga rivista la L.R. 87/'98 al fine di inserire il rispetto formale sia della parte retributiva che normativa dei contratti nazionali di categoria3) A promuovere attraverso gli strumenti interni di controllo su questi settori di lavoro e in stretto coordinamento con Enti preposti quali INAIL, INPS, Ufficio Provinciale del Lavoro, tutte le OO.SS. presenti, un osservatorio permanente che produca periodicamente valutazioni, verifiche e relazioni da sottoporre al Consiglio Comunale per le proprie competenze;