Associazione d'amicizia Cinesi a Firenze: No alla cooperativa per il 'mercatino'; sì alla repressione dell'abusivismo

L'Associazione d'amicizia Cinesi a Firenze non può farsi garante di una cooperativa per la gestione degli spazi nel ‘mercatino dei popoli e dell'artigianato etnico', ma dà il pieno appoggio all'Amministrazione e alle Forze dell'Ordine per una ‘'repressione capillare del fenomeno dell'abusivismo''.Lo hanno detto il presidente Hu Shaoke e il presidente onorario Chang Shao Wu che questa mattina hanno incontrato il vicesindaco Andrea Ceccarelli.Due i motivi del ‘no' alla cooperativa: da una parte l'Associazione, per quelli che sono i suoi principi statutari, ‘'non può occuparsi di realtà ‘economiche'; dall'altra i venditori abusivi di origine cinese sono quasi tutti clandestini e non hanno rapporti con una comunità che vuole integrarsi con i fiorentini''.Ceccarelli, prendendo atto di quanto dichiarato, ha chiesto comunque all'Associazione un impegno nell'indagine predisposta dall'Amministrazione comunale per una verifica dei numeri e delle aspettative dei venditori abusivi, e soprattutto la loro disponibilità ad eventuali percorsi di formazione per l'avviamento a lavori diversi dall'ambulantato.Su questo, come su un'informazione capillare presso i venditori abusivi delle prospettive anche riguardo alle nuove azioni repressive, l'Associazione d'amicizia Cinesi a Firenze, ha assicurato il proprio impegno. (dm)