'Senza fissa dimora': Billi, la Provincia di Firenze convochi un tavolo di coordinamento di tutti i Comuni
'Un tavolo di coordinamento fra i Comuni per una più ampia condivisione delle responsabilità in modo da garantire ai cittadini alcuni diritti fondamentali senza disomogeneità e discriminazione tra le diverse aree territoriali''.Lo chiede l'assessore alle politiche sociosanitarie, Giacomo Billi, alla collega Mirna Migliorini, assessore alle politiche sociosanitarie della Provincia di Firenze.Con una lettera inviata il 10 maggio scorso, Billi torna ad affrontare il problema dei cittadini senza fissa dimora' e dell'acquisizione della residenza tramite iscrizione anagrafica, secondo quanto previsto da una legge nazionale, attuata dal Comune di Firenze con due Ordinanze del 1995. L'esperienza è sospesa dal dicembre 1999 proprio per verificare la possibilità di armonizzarla tra i Comuni della provincia.La procedura, attraverso la rete di associazioni che operano nel campo della solidarietà e dei servizi sociali, permette alle persone in difficoltà di eleggere domicilio presso le sedi sociali, con un progetto di sostegno e sotto la supervisione della Direzione Sicurezza Sociale.'Questa procedura, attivata 5 anni fa dopo una serie di consultazioni tra i Comuni e la rete del volontariato ricorda Billi ha il grande obiettivo di permettere il rientro nella società civile di soggetti a rischio di emarginazione, ma per avere senso deve essere condivisa e fatta propria almeno dai Comuni dell'area fiorentina''.Purtroppo il Comune di Firenze, 'è rimasto l'unico a farsene carico''.L'inerzia delle altre Amministrazioni porta ad un fenomeno non più sopportabile solo da Firenze: 'tutti si rivolgono a noi ricorda Billi all'assessore alle politiche sociosanitarie della Provincia, Mirna Migliorini anche persone precedentemente residenti in Comuni limitrofi e che di fatto dimorano fuori dal territorio comunale fiorentino''. L'acquisizione della residenza fa scattare automaticamente tutti i servizi inerenti ad essa, dal diritto di voto alla possibilità di partecipare ai bandi per le case popolari, alla richiedere di assistenza. 'Diritti fondamentali che comportano oneri non indifferenti e necessità di programmazione da parte dell'Amministrazione comunale: al 31/12/99 all'Anagrafe di Firenze risultavano circa 1700 iscritti''. (dm)