Mozione della commissione sanità: «La Telecom ripristini i telefoni pubblici nelle strutture residenziali per anziani»
Una mozione che invita il Sindaco a sollecitare la Telecom al ripristino dei telefoni pubblici nelle strutture residenziali per anziani è stata approvata all'unanimità dalla commissione consiliare «sanità e servizi sociali», presieduta da Susanna Agostini.«Tali apparecchi - viene fatto notare nel documento - vengono utilizzati da anziani autosufficienti e costituiscono, per loro, un importantissimo strumento di collegamento con il mondo esterno e soprattutto il mezzo per comunicare con i loro i familiari».«A seguito di circolare inviata a dicembre '99 - si legge nella mozione - la Telecom faceva sapere che avrebbe soppresso un apparecchio telefonico in ciascuna residenza in quanto non sufficiente l'introito percepito a mantenere il servizio, salvo corrispondere 2.800.000 all'anno per la conservazione del telefono». Pertanto, «si è provveduto a togliere l'apparecchio in eccedenza presso tutte le strutture creando un grosso disagio per gli utenti in quelle residenze dove l'apparecchio era unico. Fra queste vi è la "Fondazione Casa Placci", in Via di Feliceto, che ospita 25 anziani. In tale residenza è stato tolto l'unico apparecchio telefonico esistente e nel frattempo non si è provveduto a sostituirlo con nessun altro, nonostante la richiesta della Fondazione e la sua disponibilità al pagamento del contributo». «La Telecom - si sottolinea il documento approvato - ha fatto sapere che solo a giugno prenderà in considerazione il problema» ma così facendo «si è interrotto un servizio pubblico impedendo agli anziani di comunicare con tutti coloro ai quali sono legati da legami affettivi ed aumentando così la loro solitudine».La mozione invita pertanto il Sindaco, oltre «a sollecitare il ripristino dell'apparecchio almeno in tutte quelle strutture dove ne esisteva uno solo», anche alla «reinstallazione in tempi rapidi» e «ad adoperarsi presso la Telecom affinché sia rivalutato il contributo richiesto almeno per quelle residenze con basso numero di utenti». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEIL CONSIGLIO COMUNALEPREMESSO che:- sono in dotazione a ciascuna struttura residenziale per anziani uno o più telefoni pubblici istallati dalla Telecom;- che tali apparecchi vengono utilizzati dagli anziani autosufficienti ivi alloggiati e costituiscono, per loro, un importantissimo strumento di collegamento con il mondo esterno e soprattutto il mezzo per poter comunicare con i loro i familiari;- che a seguito di circolare inviata a dicembre '99 la Telecom faceva sapere che avrebbe soppresso un apparecchio telefonico in ciascuna residenza in quanto non sufficiente l'introito percepito a mantenere il servizio, salvo corrispondere annualmente alla Società L.2.800.000= per la conservazione dell'apparecchio;- che, pertanto, si è provveduto a togliere l'apparecchio in eccedenza presso tutte le strutture creando un grosso disagio per gli utenti in quelle residenze dove l'apparecchio era unico; fra queste vi è la Fondazione Casa Placci con sede in Via di Feliceto n. 14 che ospita n. 25 anziani; in tale residenza è stato tolto l'unico apparecchio telefonico ivi esistente, fra l'altro non più adeguato e, nel frattempo, non si è provveduto a sostituirlo con nessun altro, rispondente alle caratteristiche attuali, nonostante la richiesta della Fondazione e la disponibilità della medesima al pagamento del contributo di L. 2.800.000=; interpellata, la Telecom ha fatto sapere che solo a giugno prenderà in considerazione il problema al quale, però non si conosce quando verrà data soluzione;- così facendo, come prima sottolineato, si è pertanto interrotto un servizio pubblico impedendo agli anziani di comunicare con tutti coloro ai quali sono legati da legami affettivi ed aumentando così la loro solitudine.Tutto ciò premesso,INVITA IL SINDACOa sollecitare la Telecom:1)al ripristino dell'apparecchio almeno in tutte quelle strutture, come la Fondazione Opera Casa A. Placci, dove ne esisteva uno solo;2)alla reinstallazione in tempi rapidi al fine di ridurre al minimo il periodo di disagio per gli anziani impediti a comunicare con l'esterno;3)ad adoperarsi presso la Telecom affinché sia rivalutato il contributo richiesto almeno per quelle residenze con basso numero di utenti.