Gianni Conti (PPI) interviene sul problema casa

Intervento del capogruppo del PPi Gianni Conti:«Il problema della casa a Firenze è tuttora fra i più gravi d'Italia.Il problema dell'abitare non è sufficientemente considerato come una necessaria dimensione della convivenza civile da parte della Regione. La politica urbanistica fiorentina non ha saputo colmare nel recente passato la divaricazione tra domanda e offerta per i redditi medio-bassi. Cioè, una casa dignitosa per chi guadagna meno di trenta milioni l'anno.L'attuale Giunta comunale nonostante l'impegno dell'Assessore preposto alla Casa, non riesce in alcun modo a far fronte all'enorme richiesta di alloggi. Senza un deciso rilancio della edilizia abitativa non è possibile rispondere alle esigenze fondamentali di un pressante bisogno sociale. Secondo la mia personale esperienza, la soluzione, infatti, sta nella progressiva liberalizzazione del mercato degli affitti, che stenta ancora a trovare un giusto equilibrio. Ma fino a quando non ci sarà certezza di poter riavere la disponibilità dell'immobile alla scadenza del contratto, i proprietari continueranno a rivolgere la propria offerta al turismo, agli extracomunitari, agli studenti, i quali, molto spesso vengono ammassati in pochi vani.Per questo è ancora più necessario allentare la tensione sul fronte degli sfratti : 7000 sono veramente troppi anche per un Capoluogo di regione come Firenze. Bisogna dunque che il settore pubblico acquisisca nuove abitazioni destinandole esclusivamente agli sfrattati, fino a che la situazione non rientri in una dimensione fisiologica, dando nuove certezze al mercato dell'affitto. Fino a che questo non avverrà è destinata ad avere poco successo anche l'offerta dell'affitto garantito dal Comune di Firenze, perché con 7000 sfratti pendenti nessuno crede che il Comune sia in grado di mantenere i propri impegni. Se i massimali per l'acquisto stabiliti dalla Regione sono decisamente bassi, impedendo il ricorso al mercato immobiliare da parte degli Enti locali, si deve fare una decisa campagna politica su questo fronte nella prossima legislatura, perché fino ad oggi questo problema è rimasto circoscritto solo fra gli addetti ai lavori. I massimali devono tenere conto delle condizioni del mercato, diverse da città a città e in Firenze sicuramente più difficili che nel resto della Toscana. A Firenze, vedi la zona delle Piagge ed altre, occorre recuperare le aree residue nelle zone interamente urbanizzate per destinarle a migliori dotazioni.In campo urbanistico è necessario non separare il risanamento edilizio dal recupero ambientale. L'ambiente urbano, di centro o di periferia, non è un ambito astratto, ma è il luogo nella quale l'uomo vive e nel quale ha bisogno di abitare. Dunque, maggiore attenzione alle periferie di recente formazione.Tutto questo implica, comunque una variante di vasto respiro al Piano Regolatore Generale, la cui cornice ideale avrebbe dovuto essere il nuovo Piano Strutturale, prescritto dalla Regione in sostituzione dei vecchi piani urbanistici.Solo il Piano Strutturale permetterebbe una gestione dell'urbanistica più agile e di competenza esclusiva del Comune».(fn)