Bugliani (Verdi): «Salvaguardiamo villa Strozzi-Sacrati»
Un'interpellanza «per sapere i motivi per cui l'amministrazione comunale ha permesso con semplice "dichiarazione inizio attività" opere di urbanizzazione secondaria nella villa ex-Strozzi Sacrati» è stata presentata dal capogruppo dei Verdi Vincenzo Bugliani.Villa Strozzi Sacrati, ha sottolineato il capogruppo dei Verdi, è un un complesso architettonico «fra i più pregevoli della città, ricco di un giardino all'italiana, di una limonaia, di scuderie e che pertanto dovrebbe sia essere sottoposto a vincolo di tutela da parte della Sovrintendenza, sia garantito con speciale attenzione da parte del Comune».«Dal 1997 - si legge nella interpellanza - nel complesso ex- villa Strozzi si sono succeduti interventi di frazionamento in unità immobiliari da parte della proprietà della villa e non è stato presentato un progetto organico di ristrutturazione edilizia, ma varie "dichiarazioni di inizio attività"». Questo documento è stato concesso «anche per opere che nulla hanno a che fare con un restauro conservativo (lo spostamento di una rampa di scale, l'inserimento di un ascensore, l'adeguamento impiantistico-igienico-sanitario) e nonostante la relazione critica del geometra di zona».«Per la realizzazione in loco di un impianto fognario a cielo aperto -ha infine rilevato Bugliani - si è proceduto a lavori di escavazione, nonostante la natura argillosa del terreno e quindi non adatta per un intervento di questo tipo e nell'area è prevista anche la costruzione di tre serbatoi in cemento per l'acqua potabile la cui progettualità non ha minimamente considerato il contesto paesaggistico irripetibili in ci andranno a collocarsi».Per questo Bugliani vuole conoscere «perché per villa Strozzi Sacrati, dal momento che si tratta chiaramente di interventi di urbanizzazione e non di semplice restauro conservativo, sia stata accettata la dichiarazione di semplice inizio attività e non sia stata invece richiesta concessione edilizia» e chiede che l'amministrazione comunale «intervenga sull'attuale progetto dei tre serbatoi di acqua per evitarne il forte impatto sull'area collinare in questione». (fn)Questo il testo dell'interpellanza:Soggetto proponente: Vincenzo BuglianiOggetto: per sapere i motivi per cui l'A.C. ha permesso con semplice Dichiarazione inizio attività (D.I.A.) opere di urbanizzazione secondaria nella villa ex-Strozzi SacratiVisti gli interventi di frazionamento, succedutisi fin dal 1997, in unità immobiliari del complesso ex- villa Strozzi Sacrati da parte della proprietà della villa;Sottolineato che non è stato presentato dalla proprietà un progetto organico di ristrutturazione edilizia, ma varie D.I.A.;Ricordato che per la realizzazione in loco di un impianto fognario a cielo aperto si è proceduto a lavori di escavazione, nonostante la natura argillosa del terreno e quindi non adatta per un intervento di questo tipo;Ricordato infine che è stata concessa una D.I.A. anche per opere che nulla hanno a che fare con un restauro conservativo (lo spostamento di una rampa di scale, l'inserimento di un ascensore, l'adeguamento impiantistico-igienico-sanitario) e nonostante la relazione critica del geometra di zona;Ricordato che nell'area è prevista anche la costruzione di tre serbatoi in cemento per l'acqua potabile la cui progettualità non ha minimamente considerato il contesto paesaggistico irripetibili in ci andranno a collocarsi;Sottolineato che villa Strozzi rappresenta una fra le ville più pregevoli della città, ricca di un giardino all'italiana, di una limonaia, di scuderie ecc. e che pertanto dovrebbe sia essere sottoposta a vincolo di tutela da parte della Sovrintendenza, sia garantita con speciale attenzione da parte del Comune;Si interpella l'A.C. per sapere perché per villa Strozzi Sacrati, dal momento che si tratta chiaramente di interventi di urbanizzazione e non di semplice restauro conservativo, sia stata accettata la Dichiarazione di semplice inizio attività e non sia stata invece richiesta concessione edilizia. Si chiede inoltre che l'A.C. intervenga sull'attuale progetto dei tre serbatoi di acqua per evitarne il forte impatto sull'area collinare in questione.