Partecipate: il Comune vende 110 miliardi in tre anni
Verrà presentato lunedì in Consiglio Comunale l'avvio della politica di dismissione delle quote del Comune nelle aziende partecipate che in tre anni prevede la cessione di 110 miliardi. Rispettando quanto definito nel bilancio, l'amministrazione ha dato il via alla politica di riduzione del propria presenza nelle società di proprietà pubblica con un duplice obiettivo: migliorare e rendere più efficienti i servizi e liberare risorse da utilizzare per servizi e investimenti sulla città."Le dismissioni di parte delle nostre quote nelle società partecipate ha spiegato il sindaco durante la riunione di maggioranza e nell'incontro con i rappresentanti delle opposizioni - possono creare le condizioni per un sistema di servizi ai cittadini più efficiente, gestito in ambiti di impresa ottimali. Introducono l'impulso della concorrenzialità che può favorire e accrescere la qualità del servizio. La vendita di queste quote, inoltre, può essere volano economico grazie alle risorse liberate e che l'amministrazione può utilizzare per investire e per realizzare il piano di interventi programmato per i prossimi tre anni. Un elemento, quest'ultimo, che è anche un ulteriore fattore di crescita e sviluppo economico della città".Dal punto di vista normativo poi, con il disegno di legge 4014 attualmente in discussione in Parlamento, si va verso un sistema di regolazione da parte delle autorità pubbliche che consentirà di stimolare l'efficienza produttiva e l'efficacia dei gestori titolari di affidamenti per soddisfare i bisogni dei cittadini-utenti.L'ipotesi di cessione prevede una prima periodizzazione su tre anni. E si concretizza nella scelta di rimborsare quota del debito con la cassa depositi e prestiti che è attualmente contratto al tasso del 7,50%. Complessivamente il rimborso sarà di 110 miliardi, di cui 50 entro giugno 2000, 10 entro la fine del 2000, 10 entro il 30 giugno 2001, altri 20 a dicembre 2001 e, infine, gli ultimi 20 miliardi al giugno 2002.Questo rimborso consentirà al Comune un risparmio complessivo di circa 11 miliardi di rate di ammortamento. Una scelta che consente all'amministrazione di rispettare il patto di stabilità fissato per gli enti locali; permette di tagliare tutti i maggiori oneri dovuti a mutui con tassi ormai fuori mercato e, soprattutto, libera una quantità di risorse tali che garantiscono la copertura della spesa per interessi del piano di investimenti triennale previsto nel bilancio. Tradotto in cifre vuol dire garantire i 530 miliardi di investimenti del Comune già programmati fino al 2003, che sono in grado di attivare, con gli altri interventi collegati, ben 1.700 miliardi di investimenti.Nella concretezza delle scelte troviamo che entro giugno di quest'anno è possibile cedere il 6% delle quote della Saf, e il 23% delle quote della Fiorentinagas, da cui si dovrebbero ottenere i primi 50 miliardi.In entrambi casi l'amministrazione non perde le posizioni attuali. Con la Saf mantiene la posizione predominante, insieme agli altri enti pubblici e, analogamente, per Fiorentinagas il passaggio dal 48% al 25% delle quote garantisce al Comune il mantenimento delle prerogative previste dal patto societario.